E’ un ritorno decisamente rock e all’insegna della distorsione quello dei Quasi di Sam Coomes e Janet Weiss dopo diversi anni di silenzio discografico.
Un periodo che ha visto Janet partecipare alla reunion delle Sleater-Kinney e poi uscirne, affrontare un grave incidente stradale e il Covid. Momenti difficili che sono ben descritti dal tono agrodolce, feroce, a tratti violento di questi trentasei minuti abbondanti che rivelano come l’intesa tra la chitarra di Coomes e la batteria intensa e minimale della Weiss sia ancora pressoché perfetta.
Sospeso tra la grinta di “Last Long Laugh” o “Back In Your Tree” e la melodia di “Queen Of Ears” e di una “Gravity” dal gusto sorprendentemente noir, “Breaking The Balls Of History” prodotto da John Goodmanson (Sleater-Kinney, Bikini Kill) non rinnega il passato ma guarda soprattutto al futuro.
Giocoso in “Shitty Is Pretty” unisce garage rock, attitudine punk ed essenza indie lanciando spesso cuore e strumenti oltre l’ostacolo come succede in “Riots & Jokes” con un organo abilmente distorto che non perde mai la sua anima accattivante.
Grinta a profusione, critiche ai Tik Tokers presi di mira in “Doomscrollers” e la sperimentazione di “Inbetweenness” forgiano il DNA di un disco che suona fresco e contemporaneo. La palma di miglior batteria tra i dodici brani proposti va a “Nowheresville”, un bel rock teso e lucido come “Rotten Wrock” del resto.
Torna l’organo in “The Losers Win” che è la sigla perfetta per i titoli di coda di un nuovo album che diverte, convince, riuscendo anche a sorprendere.