Lo scorso aprile Adam Green aveva pubblicato il suo undicesimo album solista, “That Fucking Feeling” e ora lo viene a presentare anche in Italia in una serie di concerti insieme a Francesco Mandelli, attore, musicista ed ex vj di MTV, che lo aveva già accompagnato anche in un altro tour nel 2013.
Dopo il live del francese Ryder The Eagle, quando mancano pochissimi attimi alle undici e mezza, ecco salire sul palco l’attesissimo duo italo-statunitense che si esibirà davanti a una sala andata sold-out proprio nelle ultime ore.
L’atmosfera si fa subito divertente e spensierata sin dall’iniziale “Blackout”, estratto proprio dall’ultima fatica di Adam: Mandelli è alla chitarra acustica e il musicista di NYC, invece, si limiterà a cantare per quasi tutta la serata. Certo mancano gli arrangiamenti e tutto il resto, ma questa atmosferà da falò in spiaggia è comunque gradevole e riceve i suoi apprezzamenti da parte di un pubblico che si mostra ben felice di supportare Green (in alcuni casi accompagnandolo anche con la voce).
Poco dopo è proprio l’aiuto vocale da parte dei fan a rendere speciale “Gemstones”, che nel finale diventa più energico ed esaltante.
La spensieratezza folk, insieme a quella sua luminosità pop, ci fanno godere di ogni secondo di quel piccolo gioiellino chiamato “Bluebirds”, un brano che ha tutti gli elementi classici del songwriting del buon Adam.
Irresistibile anche “Morning After Midnight” con lo statunitense vero mattatore sul palco, mentre la favolosa melodia trascina il pubblico.
Segue un momento malinconico con “Drugs” e “NYC’s Like A Graveyard”, spezzato solo dall’unico brano cantato in solitario da Francesco Mandelli questa sera.
La simpatia unica e quella fantastica voglia di leggerezza di Green si ritrovano poi in un’altra piccola perla, quella delizia pop che porta il nome di “Tropical Island” e anche qui il singalong dei fan emiliani non tarda ad arrivare.
“The Prince’s Bed” è più riflessiva e tranquilla rispetto a ciò che abbiamo sentito fino a ora, mentre con “Friends Of Mine” Adam ha l’occasione per lasciare per la maggior parte del pezzo i main vocals ai presenti nella sala del locale di viale Zagabria: ovviamente il risultato è suggestivo e ottiene ottimi riscontri.
Non puo’ poi mancare il classico “Jessica”, prima dell’invasione finale dello stage da parte della folla per “Dance With Me”, degna conclusione della serata.
Un’oretta spensierata e divertente in cui il musicista statunitense ha ripercorso buona parte della sua carriera, trascinando il pubblico bolognese e regalando nostalgici, ma piacevoli ricordi, seppur in una versione acustica e meno ricca rispetto a quanto possiamo ascoltare sui suoi dischi.