Seguo ormai da tempo la musica di Aigì ed è davvero sorprendente che, ad ogni nuova uscita, il cantautore calabrese riesca sempre a stupirmi e a convincermi che sì, quando un cavallo è di razza diventa difficile resistere al richiamo della corsa e dello strappo vincente; quella di Antonio, in effetti, sta assomigliando sempre di più ad una gara con sé stesso, nella ricerca costante di un equilibrio virtuoso che sappia regalare al suo EP d’esordio, quando sarà il tempo, una dimensione poetica che oggi in pochissimi sembrano avere.
Sono già diversi e numerosi i singoli pubblicati fin qui da Aigì, ma mai come ora la sensazione di essere vicini ad un “traguardo” sembra essere immanente e concreta: “Nuvole”, ultima pubblicazione di Antonio (sempre da indipendente), è un concentrato di influenze diverse che s’incastrano con eleganza su un testo riflessivo e allo stesso tempo desideroso di “contatto”, su una base che lega insieme it-pop e nu-funk nella resa di una canzone capace di parlare d’amore e allo stesso tempo di “significati” nascosti, misterici.
C’è una leggerezza savia, in “Nuvole”, che diventa un “planare” sulle ombre della vita provando ad illuminare quel seme segreto che le profondità celano agli occhi di chi non ha lo sguardo abituato a scendere sotto il livello della superficie; ecco perché Aigì mi piace così tanto: perché ha il piglio del cercatore senza perdere mai la tenerezza (a tratti, persino un po’ amara) del poeta.
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