La parabola ancora ascendente della non più giovane Alison fa il suo esordio con la prima prova da solista, dove l’invenzione amorosa del titolo si abbina ad un’atmosfera gioviale che di questo sentimento cattura il lato più seducente, l’approccio più che il trauma emozionale, il desiderio libero che si idealizza più che l’aspetto interiore.
E va benissimo così, perchè in linea continuativa e coerente col suo background che allineava contesto elettro con ricerca pop, qui nel suo debutto a 50 e passa anni la Goldfrapp si butta dentro il vortice della migliore dance music anni 80 con una produzione sintetica, moderna ed accattivante che predilige una morbida ma inesorabile frequenza dei bassi all’interno di strutture che danno un buon compendio dell’easiness del periodo.
Si può parlare, a ragione, di una ridefinizione, quasi una specie di devozione dell’Italo Disco con questi synth piatti dalle linee semplici che in effetti fanno una certa tenerezza oggi, ma che rientrano perfettamente nel mood veicolato dalla soffusa ed avvolgente voce della cantante britannica, che ben conscia di non avere proprio nella scala armonica il massimo della duttilità, si presta ad una performance da regina seducente del dancefloor, una specie di Kyle Minogue del cui stile riecheggia tutto l’album.
In effetti, è tutto un po’ una questione di stile in “The Love Invention”, che ha dei rari momenti di calo della tensione, impasse quasi sempre superata dalla nuova successiva hit per tornare in pista, con brani che hanno tratti anche irresistibili, come ad esempio in “Gatto Gelato”, la preferita del gruppo, o in “Digging deeper” e “Fever” dove riecheggia tutto l’immaginario Moroder/Donna Summer, con Alison in sintonia con atmosfera da paillettes e luci strobo, capace di essere il perfetto complemento alla sotterranea penetrante melodia.
“The Love Invention” riesce quindi nel suo intento di non deludere gli afecionados della band originaria, accompagnandoli a suon di beats dentro il nuovo mondo della Goldfrapp, risultando gradevole e opportuno, fresco e mai noioso, buonissimo per far svoltare certe serate anonime, dove non si riesce a cogliere la leggerezza del momento, che queste canzoni invece possono in qualsiasi momento far esplodere.