Credit: Andy Willsher

Il mese scorso The Clientele hanno annunciato il loro settimo LP, “I Am Not There Anymore”, in arrivo il prossimo 28 luglio via Merge Records dopo quasi sei anni dal precedente, “Music For The Age Of Miracles“.

Le nuove sessioni di registrazione che iniziano nel 2019 e proseguono in modo frammentario fino al 2022 – in parte a causa della pandemia e anche perché la band voleva lo spazio per sperimentare.

Dopo “Blue Over Blue”, oggi la band londinese condivide un nuovo singolo, “Dying In May”, che potete ascoltare qui sotto.

Il frontman Alasdair MacLean dice del pezzo:

Credo che “Dying in May” sia la prima canzone dei Clientele senza chitarra. Non ha nemmeno accordi, in quanto tale – è un drone, con corno francese, violoncello e Mellotron. Quindi il ritmo fa gran parte del lavoro: la batteria e le percussioni sono in 9/8, ma il canto e gli strumenti sono in 4/4, quindi ogni volta che passa una battuta c’è un’enfasi ritmica leggermente diversa. È stato un vero e proprio incidente, ma mi è piaciuto molto quando l’ho sentito: i pattern sono un po’ disorientanti, ma c’è una pulsazione che lo attraversa. Mi sembra quasi di poterlo ballare, ma non del tutto. Si basa su un ritmo arabo di flamenco.

Anche le parole sono tutte frammentate, semplici immagini che si ripetono, come se qualcuno avesse la febbre alta. Mi sono ispirato al cante jondo, il flamenco spagnolo, dove le parole tendono ad avere due o tre immagini molto focalizzate e ripetitive. Non c’era modo di suonare la chitarra insieme a questi ritmi, così ho elaborato una melodia semplice che lasciasse spazio alla batteria e fosse qualcosa a cui il basso potesse agganciarsi. Alla fine, le parole si ripetono, come se qualcuno fosse fuori di sé per il dolore. Da qui il titolo. È un argomento straziante, ma credo che sia presentato con amore: la canzone si spera che lo apra e lasci entrare un po’ d’aria. Per me è come un esorcismo.