Da piccolo lessi su una qualche rivista una sentenza, ironica e arguta, che mai più mi è uscita di testa e tutt’ora considero una mezza verità : credo si parlasse di un libro e un autore assai quotato (poteva essere Wilbur Smith o Stephen King, ma avete comunque capito la statura) ne tesseva le lodi in quarta di copertina, ma il giornalista non aveva apprezzato la lettura e concludeva così la propria critica “bisogna diffidare dai grandi nomi che sponsorizzano colleghi giovani o meno noti, la loro principale preoccupazione è quella di non incentivare potenziali rivali e dunque ogni loro consiglio porta a scoperte sempre poco meritevoli”. Considerata la sottile astiosità sospetto fosse una testata di centrodestra, ma questo non inficia la validità di un suggerimento prezioso; non si tratta però di una regola e, infatti, all’inizio ho parlato di “mezza verità “: certo, anche se fosse una regola, come dice il proverbio non mancherebbero eccezioni. Una di questo potrebbe essere appunto il nuovo disco, il terzo, della finlandese HK119: l’artista multimediale, le cui passioni svariano dal teatro e la danza alla video-arte e ovviamente la musica, è infatti spesso citata da Björk tra i suoi ascolti preferiti (grazie a lei infatti HK119 è entrata nel roster One Little Indian).
La produzione di Heidi Kilpeläinen (questo il vero nome) si muove in bilico tra elettronica e sofisticato pop, tanto che non sarebbe neppure ingiusto definirla una versione maggiormente accessibile della stessa Björk: nelle undici tracce dell’album ascoltiamo l’aggraziata voce di Heidi muoversi agile tra beat avvolgenti oppure perdersi dolcemente in tentazione etniche che sottolineano il messaggio ambientale dell’opera. Assistiamo a inedite svolte giamaicane, ad impennate cosmiche e affondi materici. Tutto questo con una forte e riconoscibile identità , anche nei momenti più sorprendenti.
Disco assai curato, evocativo e coinvolgente, “Imaginature” ci consegna un’artista pienamente realizzata, capace di percorrere sentieri differenti e di caratterizzare fortemente ogni passo: ammetto che sarei davvero incuriosito di ascoltarla live, nel frattempo mi godo un album che cresce costantemente ad ogni passaggio.
2. Snowblind
3. Hide
4. Milky way
5. Whale
6. Iceberg
7. Adailson
8. Moss
9. Spring
10. Rain
11. White Owl