La pandemia, i mantra dell’infanzia, il tempo che scorre spietato e inesorabile. Sono queste le tematiche che hanno influenzato “Goodnight, God Bless, I Love U, Delete.”, nuova fatica dei Crosses. La band elettronica guidata da Chino Moreno (Deftones) e Shaun Lopez (Far) torna dalla ribalta dopo l’EP dello scorso anno, “Permanent Radiant” ed a nove anni dall’omonimo disco d’esordio. Si tratta di un lavoro dalle ovvie tinte elettroniche e fortemente ispirato dalle band che hanno fatto la storia del genere (Depeche Mode).
Il titolo dell’album, tra l’altro, fa riferimento proprio all’infanzia di Chino Moreno. “Goodnight, God Bless, I Love U, Delete.”, infatti, era la frase che, da bambino, il lead vocalist dei Deftones amava scambiarsi con i propri familiari prima di andare a letto. Il nuovo disco dei Crosses, però, non guarda solamente al passato. Anzi. Trasuda freschezza sonora da ogni nota. “Big Youth”, per esempio, è un tiratissimo hip-hop che gira intorno ad un beat che farebbe la fortuna di molti rapper odierni. Non a caso, vede la partecipazione di quel fuoriclasse della scena a stelle e strisce che risponde al nome di EI-P (Run The Jewels).
“Girls Float † Boys Cry”, invece, si avvale del featuring (sublime) di Robert Smith dei Cure. Si tratta di uno dei brani più belli dell’album, nonché della chiusura di un cerchio per l’iconico singer inglese. Già, perché se nei primi Anni Ottanta i ragazzi cantati da Smith erano un po’ refrattari a lacrime e pianti, adesso, la situazione, stando almeno al titolo della canzone, si è alquanto ribaltata. Scherzi a parte, è sempre un piacere ascoltare la voce del vecchio Bob, anche quando si tratta di featuring in dischi altrui.
Ritornando alle influenze presenti in “Goodnight, God Bless, I Love U, Delete.”, è palese quella dei Depeche Mode in pezzi come “Found” e “Ghost Ride”, dove il tappeto elettronico è solo una scusa per far venir fuori dei ritornelli che suonano al cento per cento “Dave Gahan“. E se l’intro di “Pulseplagg” ricorda vagamente (ed in chiave elettronica) i Duran di “Girls On Film”, “Natural Selection” si affaccia in maniera piuttosto evidente dalle parti dei Nine Inch Nails.
In definitiva, “Goodnight, God Bless, I Love U, Delete.”, è un album che, pur senza grandi effetti speciali, supera di gran lunga la sufficienza. Oramai, le sperimentazioni sonore di Chino Moreno e Shaun Lopez sono così collaudate da assomigliare al meccanismo (quasi) perfetto di un drone pronto ad essere lanciato nello spazio. Il loro ritorno, testimonia, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la competenza musicale è un mare che bagna una schiera di pochi, pochissimi eletti. Ed i Crosses, bontà loro, fanno sicuramente parte di questa.