Nel florido e intrigante panorama della nuova scena punk che sta interessando gli Stati Uniti del Sud, gli Upchuck si sono guadagnati una più che meritata fama. Fama che la band di Atlanta si è guadagnata sin dal loro album di esordio “Sense Yourself” uscito nel settembre del 2022.
La band muove i primi passi nel 2018, i quattro elementi fondatori sembrano più interessati allo skateboard che agli amplificatori ma è con l’arrivo della cantante Kaila Thompson -ormai per tutti KT– che le dinamiche della band assumono una forma più concreta.
KT arricchisce notevolmente il valore del prodotto apportando lo stile cantato dell’ hip-hop alle strutture punk rock e doom già presenti nel DNA della band.
Cosa manca ora per rendere la storia più interessante? Forse una produzione o un produttore di tutto rispetto? Ecco quindi che per “Bite The Hands That Feeds” troviamo lo zampino di Ty Segall che non stravolge i suoni già cristallizzati della band ma li rende appetibili ad un pubblico meno intransigente e di nicchia aggiungendo sfumature alt-rock a rendere più gradevole l’ascolto.
Upchuck nel gergo locale significa “vomitare” ed è la sensazione che si prova nel constatare, nel verificare, nell’essere presenti e osservare la ingiustizie che soprattutto in questa zona degli Stati Uniti sono ancora ben presenti, dal trattamento violento della polizia nei confronti dei neri fino all’atteggiamento ribelle verso l’establishment che spesso si trasforma in violenza.
KT ha però una ricetta per liberarci da queste pressioni e con la sua performance ci trascina nel suo ottimismo sostenuta dalla convinzione che la gioia è sempre presente quando le nostre coscienze si connettono, partecipano e le persone dividono il loro tempo e il loro spazio anche per il tempo di un concerto, di una manifestazione, di uno stare insieme, urlando e ballando.
Strano vero?
L’album si apre con un bel trio di brani squisitamente punk, il singolo “Freaky” apre il disco e ci predispone all’ascolto di un album tirato con “Hush Toy” e “Shaken” a tenere il ritmo alto. Gli episodi doom “Long Gone”, la ibrida “Reaper” e la conclusiva “It Comes” sono più rari ma si fanno egregiamente rispettare.
L’Alt-Rock di “Crashing” attrae l’attenzione di ogni fan dei Pixies che si incuriosisce ascoltando “Hierba Mala”, brano in lingua spagnola.
Il resto è punk rock impreziosito dagli arrangiamenti tipicamente fuzz di Segall e dallo stile di KT capace di esprimere melodie anche in territori ostili.
Un sophomore che conferma gli ottimi riscontri dell’esordio e che pone gli Upchuck tra i migliori esponenti della scena punk americana.