E’ arrivato il momento di “Endcyclopedia” secondo album dei Monoscopes di Paolo Mioni (Jennifer Gentle, Nicotine Alley) dopo l’esordio “Painkillers And Wine” che ha portato alla band padovana molta fortuna e numerose critiche positive. Disco ricco di sfumature, capace di passare agilmente dal noise, alla psichedelia, senza perdere mai di vista il gusto per la melodia.
R.E.M. e The La’s influenze evidenti già nel singolo “The Electric Muse (I Wanna Know Why)” con la sua miscela di malinconia e sincronie elegantemente pop. L’alternanza di tempi pari e dispari su cui è basata la nostalgica “The Green Bed” mostra una gran voglia di sperimentare, ben chiara anche nelle chitarre che punteggiano l’arrangiamento di “The Maker”.
“Hey Atlas” punta tutto su armonie à la Big Star, “This Silly Night” con il suo influsso jazz è la vera sorpresa di “Endcyclopedia” grazie all’atmosfera sognante e soffusa, prima che il ritmo si alzi decisamente in “It’s a Shame About You” gustosa e irresistibile cavalcata garage pop in odor di Velvet Underground.
“The Things That You Want To Hide” cantata insieme a Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione colpisce per l’equilibrio e la delicatezza con cui parla di sentimenti, “Today Today Today” vede Mioni ritrovare un vecchio amico, l’ex Jennifer Gentle Francesco Candura al basso, in un altro bell’esempio di armonie ben orchestrate.
Il power pop di “You’re Gonna Be Mine” con le sue chitarre taglienti e appuntite approfondisce il tema dell’amore come ossessione con un ritornello che sembra inspirato agli Spiritualized, un crescendo deciso, un finale arioso e potente che colpisce al primo ascolto. La riflessiva e grintosa “A Quiet Life” è il saluto perfetto per un altro viaggio di perdita e redenzione, suonato a nervi scoperti, senza freni né inibizioni.