Due album molto belli come “Slow Air” (2018) e “The Last Exit” (2021) hanno sicuramente consacrato gli Still Corners come una delle migliori formazioni dream-pop in giro negli ultimi anni e, anche la dimensione live ci ha dato più volte ulteriori conferme riguardo alla bontà di questo progetto.

Credit: Paul Winter

Ora arriva questo sesto album, registrato tra il sud della Francia, l’East Sussex e Woodstock e pubblicato ancora una volta dalla Wrecking Light Records, la label di loro proprietà.

Non ci vuole molto a sognare perchè, per esempio, “The Dream” ci regala sin da subito bellissime atmosfere, grazie anche alla splendida voce di Tessa, riflessiva e allo stesso tempo capace di portarci in mondi ricchi di magia: oltre ai synth, al buon lavoro della chitarra da parte di Gregg (presente su tutto il disco), ci sono anche percussioni davvero gustose che aggiungono sensazioni romantiche e tropicali e sembrano riportarci negli anni ’80.

“Lose More Slowly” si muove agilmente su territori synth-pop, ma anche qui è apprezzabile il contributo di Hughes, che prima aggiunge un tocco jangly al brano con la sua sei corde e poi regala un notevole assolo, mentre la Murray ci incanta ancora una volta con quei suoi vocals così angelici e candidi.

La opening-track “Today Is The Day” contiene elementi cinematografici e sembra il perfetto collegamento con il loro lavoro precedente, pur rimanendo sempre fatata e deliziosa nei suoi toni, mentre “Crystal Blue”, dai ritmi bassi, tocca il cuore con quel suo tocco di romanticismo e dona momenti di indescrivibile bellezza grazie alla voce incantevole della musicista inglese.

Un altro album dalle atmosfere magiche che sa arrivare al cuore con quel suo calore e quella sua delicatezza: il viaggio degli Still Corners prosegue ancora una volta sui binari giusti.