Proseguiamo il nostro discorso sul mondo della musica elettronica, ed in particolar modo su quella incentrata sulle basse frequenze dello spettro sonoro, facendo una breve chiacchierata con Andrea Mi.

Nel corso degli ultimi anni Andrea ha lavorato tra le altre cose come collaboratore del Mucchio Selvaggio, del supplemento musicale del Manifesto, Alias, si è occupato di ideare e curare eventi di musica elettronica e parallelamente ha portato avanti la sua attività  di Dj da club e radiofonico.
Per iniziare la chiacchierata partiamo proprio dall’esperienza radiofonica di Andrea che poi è quella che in qualche modo funge da collante a tutte le sue attività .

Ciao Andrea, per iniziare ci racconteresti il tuo approdo in radio?
Il tutto è iniziato circa 20 anni fa. Ero un accanito ascoltatore di Controradio Firenze (FM 93.6, 98.9 per la Toscana) e partecipavo attivamente alle trasmissioni che più mi piacevano rispondendo ai quiz ed interagendo alle discussioni musicali fino a quando fui invitato ad entrare a far parte dello staff.

Quando è partito e che caratteristiche aveva originariamente il progetto “Mixology From Dub to Club”… in the mix”?
All’inizio andavo in onda solo in locale ed in diretta. Ero soddisfatto della trasmissione ma volevo avere la possibilità  di dare voce agli artisti internazionali che man mano incontravo negli eventi ai quali partecipavo e la cosa era difficile da mettere in pratica durante una diretta. Così dal 2003 ho iniziato ad editare le trasmissioni inserendo le interviste che registravo e montavo con i mixtape ed il resto.

Quali sono le tue radici musicali e come e perchè hai scelto di indirizzare il tuo interesse verso certe sonorità ?
Da buon salentino il reggae e l’hip hop sono stati il mio pane quotidiano negli anni di formazione. La scoperta del dub e di certa elettronica mi hanno pian piano spinto sempre di più verso la scena club “intelligente” ad alto contenuto di bassi: Ghetto Music, Trap, Dubstep, Bass Music

Che evoluzione ha avuto Mixology?
Il primo passo è stato raggiungere tutto il territorio nazionale grazie a Popolare Network.
Poi la svolta decisiva è avvenuta negli ultimi anni con l’approdo sul web.
Grazie alla diffusione dei podcast con interviste ai protagonisti della scena, speciali di approfondimento e mixtape esclusivi, la trasmissione è riuscita ad assumere un carattere internazionale fino ad arrivare ai più di 2500 followers sparsi per il mondo raggiunti nelle ultime settimane.

Chiunque vada a dare un’occhiata al Mixcloud della trasmissione scoprirà  che accanto a dei veri e propri mostri sacri della musica elettronica internazionale (ne cito solo qualcuno perchè citarli tutti sarebbe impossibile ed omettere qualunque riferimento altrettanto: Mount Kimbie, Dj Food, The Herbalizer, Mala, Modeselektor, Dj Vadim, Phon.o, Blue Daisy, Ghostpoet, Cooly G, Lamb, Jazzsteppa….) troviamo anche una marea di artisti italiani più o meno emergenti.
Nelle mie varie attività  ho tra gli obbiettivi quello di rendere il più visibile possibile ciò che di buono si muove in Italia in ambito bass music. Con “Mixology” lo faccio dando spazio ai Mixtape di artisti dei quali sono venuto a conoscenza o tramite segnalazione di altri musicisti già  conosciuti o attraverso l’ascolto diretto dei loro lavori. Con la mia attività  di curatore di eventi cerco di fare altrettanto facendoli poi partecipare a grossi eventi grazie agli showcase che “Mixology” piazza all’interno delle più importanti manifestazioni musicali.

Quando parli di grossi eventi di musica elettronica a cosa ti riferisci?
Gli eventi più interessanti hai quali abbiamo partecipato sono stati il MIT di Roma, lo Streamfest di Lecce, l’Homework di Bologna, il Greentech a Pisa, il Sonica a Salerno, lo Streamfest a Lecce.

Bene Andrea, ti ringrazio per il tempo che ci hai dedicato e per il tuo lavoro di giornalismo musicale “militante”. Buon lavoro.
Grazie e buon lavoro anche a voi.

A conclusione di questa breve intervista dedichiamo un po’ di spazio alle ultime uscite made in Mixology.
Per celebrare i 10 anni della trasmissione, a gennaio, è uscita una compilation con 17 inediti ed è della fine di maggio l’uscita del secondo volume con 18 tracce, sempre in free download, sul sito www.andreami.com.

I territori esplorati sono vari. Si passa dal Reggae-trap al progressive-techno, dalla darkstep al wonky-hop, fino al dancehall-jazz & post-funk.

In breve:
Lapo e Arge della Numa Crew ci offrono due ottime tracce.
Il primo tinge di scuro pattern ritmici di scuola garage mentre il secondo si intrippa con la trap dalle forti venature ragga.
Molto interessante anche la proposta di Railster, produttore italiano di base a Londra del quale in rete si trovano delle foto con addosso una t-shirt dei Joy Division. Ascoltandolo si capisce bene perchè.

“Almanzo”, ad opera di Larssen, fa pensare, e positivamente, ai tribalismi tanto cari in casa Deep Medi mentre Samsara Means War si è dedicato con ottimi risultati a remixare una traccia del progetto Eskamon (Eskmo ed Amon Tobin).
Bella anche la traccia proposta da Ayarcana, 4/4 con cinematici pad ed atmosfere dark.

Dietro l’alias Backwords si nasconde un nome noto della musica indipendente italiana come il chitarrista dei Casino Royale, Michele “‘Pardo’ Pauli. La traccia proposta è molto bella ed anche se in un contesto sonoro diverso non si può non pensare ai buoni vecchi Royalize.
Altro Casino Royale presente sotto mentite spoglie è il tastierista Patrick Benifei con il progetto Tapioca Battlefield.
Poi troviamo anche il patron della storica label dubstep fiorentina Elastica, Tuzzy, insieme a Lorenzo, Steven Smirney, Fuliokami, Kappah, Spinoff, Hlmnsra, Lies, Insintesi, No Finger Nails. Insomma tanta bella gente per una panoramica ad ampio spettro sulla scena club “intelligente” italiana.
Molto bello secondo me anche l’artwork ad opera di Filippo Montedoro.

A questo proposito bisognerebbe parlare anche dell’operato di Andrea nel campo delle arti grafiche e della fotografia ma sarà  per la prossima volta…
Buon ascolto.

Ascolta “Mixology 000/1”

Ascolta “Mixology 000/2”

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