Una certa disincantata ironia è da sempre la cifra stilistica dei Lombroso, al secolo Dario Ciffo e Agosino Nascimbeni, che da ormai molti anni portano avanti questo progetto in equilibrio costante tra forma canzone e rock italiano. Sodalizio da cui sono nati tre album: “Lombroso” (2004), “Credi di Conoscermi” (2007) “Una Vita Non Mi Basta” (2010) fino al nuovo “Bellafine”.
Impossibile non partire proprio dalla fine: quel “Sentimento Rock” arrangiato da Morgan, collaboratore storico qui anche a piano e basso, Ciffo e Nascimbeni con un testo scritto da Mogol. Un punto d’arrivo per i Lombroso che cominciarono proprio con una cover dal vivo di “Insieme A Te Sto Bene” di Battisti.
L’anima del buon Lucio domina un brano fortemente melodico, un omaggio molto personale che rivela quanto la sua discografia sia fonte d’ispirazione costante, evocata in una certa nostalgia mai fine a se stessa ma sempre creativa, costruttiva.
La malinconica ironia di “Spiegarsi”, la tenace “Bellafine” brano che unisce rock e melodia in un matrimonio suggellato da un ritornello cantabilissimo, caratteristica comune a tutto l’album ma evidente soprattutto in “Universo Circolare” e “Una Canzone Per Tutti” mixata da Taketo Gohara, rendono molto piacevole l’ascolto.
I fiati di “Sto Pensando A Te” curati da Enrico Gabrielli trascinano con grinta uno dei brani migliori del disco, “Devi Dirle Che L’Ami” e “Testosterone” poli opposti dell’amore raccontato con vivace ma partecipato disincanto confermano lo stile di una band che se le cose andassero o fossero andate diversamente non sarebbe lontana dal successo di Colapesce / DiMartino.