Un viaggio sonoro che parte dal groove così viene presentato il nuovo disco dei LATO, che insieme ad  Antonio “Cooper” Cupertino hanno prodotto questo ambizioso e vivace concept album registrato alle  Officine Meccaniche di Mauro Pagani a Milano.  

Credit: R.T. Earth Matteo Marinelli

Il successore di “Out of the Dark” anticipato da numerosi singoli tra cui “Stars Spangling” e disponibile anche in versione “Soundbook” con annesso visual booklet si conferma un prepotente ritorno al sound in presa diretta per cui il trio è noto e apprezzato. Guidati dal ritmo che ha ispirato canzoni e melodie, i LATO trasportano in una dimensione alternativa che esplora le varie sfumature del carisma.

Chitarre eclettiche e distorte, il sassofono di Michele Obizzi che trascina e impreziosisce diverse tracce – “Soul for Blood”, “Millions of Us”,“Triangular” –  mentre Pablo Quirici entra in gioco alla fine di “Certainty and Disenchantment” contribuendo a rendere ancora più grintoso il brano.  L’elettronica dai toni acidi e psichedelici sperimentata all’inizio di “Hole in My Head” si evolve in uno dei pezzi più lunghi e complessi del disco, con frequenti cambi di ritmo, un contrasto netto col tono minimale e diretto di “Diamonds”.

Riflessivo il finale con i sei minuti post rock di “Deep” e gli archi dei Sur Sum Corda sottofondo perfetto a “Dancing with Decadence” con armonica e chitarra acustica in primo piano. Carismatici i LATO lo sono sul serio e creano un mondo surreale tra emozioni e onde sonore, unendo armonie mai lineari a una ruvida immediatezza rock.