Credit: Guy Kokken

Steve Wynn, che abbiamo visto a marzo a Parma, torna con un nuovo LP solista, il suo primo dal 2010: il prossimo 30 agosto, via Fire Records, il frontman dei Dream Syndicate pubblicherà “Make It Right“. Il disco uscirà in contemporanea con “I Wouldn’t Say If It Wasn’t True” (Jawbone Press), il suo nuovo libro di memorie.

L’album vede i contributi di Mike Mills (R.E.M.), Vicki Peterson (The Bangles), Chris Schlarb (Psychic Temple), Emil Nikolaisen (Serena Maneesh), Linda Pitmon (The Baseball project) e numerosi altri.

Il musicista californiano racconta:

Ho scritto e registrato queste canzoni mentre lavoravo a “I Wouldn’t Say It If It Wasn’t True”, il mio libro di memorie che esce per Jawbone Press la stessa settimana di “Make It Right”, il mio primo album da solista dal 2010. A ogni capitolo, mi venivano idee per canzoni ispirate dal profondo tuffo nel mio passato e viceversa. Dopo un po’ le riflessioni si sono intrecciate, un commento reciproco tra ruminazione letterale e metaforica.

Le canzoni non sono direttamente autobiografiche, anche se l’album inizia con “Santa Monica”, la città e il viale dove sono nato, e si conclude con “Roosevelt Avenue”, l’arteria principale del quartiere Queens di New York che oggi chiamo casa. Si scrive di ciò che si conosce, anche quando non si è consapevoli di ciò che si sta scrivendo in quel momento.

Se il libro raccontasse una storia di trepidazione, paura e scelte discutibili, allora quella storia si trasformerebbe in una canzone dall’intento simile, come “What Were You Expecting”. Un passo indietro per trovare una prospettiva e una positività, a sua volta, trovava spazio in una canzone come “You’re Halfway There”.

Il cataclisma “one big open drain” di “Simpler Than the Rain” è risolto dal risoluto “I’m just trying to make it right” della title track. Un flashback sulla California del Sud, vaporoso e malinconico, dove è andato a finire male, nell’ispirata “Cherry Avenue” di Long Beach, mi avrebbe indirizzato verso una determinazione più salda e un reset in “Making Good on My Promises”.

È stato un dialogo tra il memorialista e il musicista, un Q&A individuale, una delicata volée nel campo da tennis della mia mente. 40-love, game, set and match.

Mentre trovavo le melodie e le parole che si mescolavano e ribollivano con le storie che raccontavo nel libro, ho contemporaneamente coinvolto amici e collaboratori del mio passato recente e lontano per aiutarmi a dar loro corpo nel disco. Personaggi del calibro di Vicki Peterson, Mike Mills, Stephen McCarthy, Scott McCaughey, Jason Victor, Dennis Duck e Mark Walton e mia moglie Linda Pitmon sono tutti presenti nel libro e – guarda un po’! -Eccoli anche nel disco!

E proprio come nella vita, durante le sessioni di registrazione mi sono capitate facce nuove e collaboratori che mi hanno dato nuova luce. Chris Schlarb del gruppo dream pop californiano Psychic Temple ha aggiunto il suo tocco cinematografico, Emil Nikolaisen del combo psych-grunge norvegese Serena Maneesh ha contribuito con la sua anarchia sonora e Eric “Roscoe” Ambel (Del Lords, Joan Jett) ha usato le sue doti di produttore esperto di studio per mettere insieme il tutto alla fine.

È perfetto e molto appropriato che il libro e il disco escano entrambi nella stessa settimana finale dell’agosto 2024. Non che l’uno sia necessario per capire l’altro. Ehi, potete semplicemente mettere “Make It Right” e usarlo come catalizzatore per creare la storia della vostra vita, scavando nel vostro passato. Ora appartiene a voi. Lascia che racconti la tua storia mentre io racconto la mia. Stiamo tutti cercando di fare la cosa giusta.

Ad anticipare la release ecco il nuovo singolo, la title-track “Make It Right”, che potete ascoltare qui sotto.

“Make It Right” Tracklist:
1. Santa Monica
2. Make It Right
3. What Were You Expecting
4. You’re Halfway There
5. Making Good On My Promises
6. Cherry Avenue
7. Then Again
8. Madly
9. Simpler Than The Rain
10. Roosevelt Avenue