Veramente una bella sorpresa quella che regala Simon Scott degli Slowdive che si nasconde dietro il nome Three Quarter Skies e dopo l’EP “Universal Flames” collabora con Dave Pearce dei Flying Saucer Attack per un disco fortemente segnato dalla morte della madre di Scott. Canzoni “arrabbiate, rumorose, turbolente, testarde e petulanti”  dove emerge l’urgenza di esprimere il dolore.

Credit: Bandcamp

Clima sperimentale e a volte cupo, elettronica e momenti psichedelici con la voce di Scott che si libra sopra un corposo mix di sintetizzatori, tastiere, drum machine come in “Slight Betrayal” subito seguita dalla cover minimale di “Horn” da “Pink Moon” di Nick Drake.  Spazio poi a “Leave A Light On”dove le melodie sono più eteree e definite, non avrebbe sfigurato in “Pygmalion”.

Netto cambio di passo da “Crows” in poi,  con armonie dolenti e un sound che pur restando trascinante si fa via via più caldo e avvolgente con chitarre dream pop che emergono nella parte finale, buon viatico alla dolcezza di “Holy Water” impreziosita dalla voce di Rachael Swinton dei Cloth.

Torna a sperimentare il buon Simon, in una “Superwoman” decisamente psichedelica e spettrale, almeno quanto sognante e distorta è “Pieces Of Roslin” diversa rispetto alla version one di “Universal Flames”, leggermente più corta e rarefatta. I nove minuti e mezzo di “In The Night” sono la sintesi di un album ricco di spunti, che affianca e completa l’EP dell’anno scorso. Simon Scott si conferma musicista e autore di livello, dentro e fuori dagli Slowdive.