“Real Deal” è il secondo album degli Honeyglaze. La band inglese, dopo il suo acclamato debutto, è arrivata a questo disco che, diciamolo subito, è una bomba.

Una delle cose più interessanti è il rapporto tra gli strumenti e il cantato. Mai banale, mai ridondante. Si crea sempre un feeling carico di tensione e armonia al tempo stesso.

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L’inizio è con i fiocchi. “Hide” è un pezzo magico. Sembra una jam session tra Tortoise, Stereolab e Shellac. Poi è la volta di “Cold Caller”, post rock d’autore con ritornello di una bellezza rara. “Pretty Girls” è il pezzo più sbarazzino, sempre inquadrato nell’ottica di un album suonato e cantato “mostruosamente”. Pezzo leggiadro ma con sostanza. Un vero balsamo per lo spirito. “Safety Pins”, porta ancora attacchi alla Tortoise e molto anche alla June of ’44. Il canto s’imbastardisce a volte con un dire freddo e distaccato e nel finale abbiamo una ripetizione in crescendo con artiglieria pesante alla chitarra. “Don’t” incolla alle cuffie con un giro irresistibile e la voce declama come un felino nervoso. Chiusura ancora con i fuochi d’artificio. Arriva “TMJ”, la musica si va a posizionare sempre in un post-rock d’annata e la cantante fa il meticcio tra acuti improvvisi e un declamare sornione.

Siamo a metà dell’opera. “I Feel It All” crea un’atmosfera sospesa, sembra crescere sempre di più per poi tornare sui suoi passi e portare l’ascoltatore a una tensione che rimane interrotta. Questa sensazione forse serve solo a godere ancora di più del pezzo successivo, “Ghost”, un capolavoro senza mezzi termini. Il pezzo migliore che abbia ascoltato di recente. Sublime. Da sentire con il cuore in mano dalla prima all’ultima nota e poi ricominciare. Si continua sull’onda dell’emozione con “TV”. Inizia come una filastrocca dolce e scarna per aprirsi in una fuga strumentale alla Phish e chiudere con un sermone noise. Il penultimo brano è la title-track. Galaxie 500, shoegaze e polvere di stelle. “Movies” è la buonanotte d’autore che chiude il disco. Un post rock delicato ricco di acrobazie in punta di voce. Altro pezzo enorme.

Signore e signori, penso che gli Honeyglaze abbiano fatto il colpaccio. Disco da paura. Al primo ascolto era tra i dieci dischi dell’anno. Al secondo ascolto è salito fra i primi tre. Ora è arrivato in cima alla lista.