17 anni sono il tempo che ci è voluto al re e simbolo delle manifestazioni, dei centri sociali e della libertà di pensiero e parola, per pubblicare il suo nuovo lavoro. Manu Chao torna con un album che è per tutte e tutti e che celebra l’individuo: “Viva Tu”.

Credit: Moises Saman

Attivo dal 1988 con i Mano Negra, l’artista franco-spagnolo non si ferma e continua a fare musica nel suo stile e a modo suo. Con questo nuovo disco, “Viva Tu”, riassaporiamo quelli che sono i suoni e le tematiche tanto care alla voce che li racconta. Seppur qualcuno possa insinuare che quest’uomo, questo chansonnier, non abbia più niente da dire vi posso assicurare che così non è.

Per forza di cose non possiamo non associare la voce di Manu Chao alle manifestazioni di protesta e di libertà, ai centri sociali di una volta (e a quelli ancora aperti) e ai tempi in cui si faceva della politica e del sociale una battaglia di primo posto. Da 2007 ne sono successe di cose, purtroppo. Infatti proprio in questo disco si celebra l’individuo, si celebra tutte e tutti noi.

“Vecinos en el Mar” è la traccia d’apertura e lo statement di questo album: pensare a chi è più sfortunato di noi, a chi lotta ogni giorno per un futuro migliore e dignitoso. Partendo proprio dal mare, la maggior parte delle volte. La canzone da il via ad un viaggio tipico dell’artista, niente ci delude: dai coretti francesi fino alla chitarra acustica immancabile, dalle chitarre elettriche latine fino alle punte di elettronica inserite in alcune canzoni ( “Tu Te Vas” ). Momento di calma con il duetto country feat. Willie Nelson in “Heaven’s Bad Day”.

É un disco che sa di casa, di mare, di speranza e di unione per un bene comune. É un disco per me e te, per Manu Chao e per il mondo intero.