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“Mai Dire Mai” … e alla fine la reunion è arrivata con una serie di date previste tra febbraio e marzo 2025 per Il Teatro Degli Orrori caustica e rabbiosa rock  band dotata di coscienza sociale che torna a farsi sentire a quattro anni dal repentino scioglimento e a dieci dall’ultimo e omonimo lavoro in studio. Ci vorrà ancora qualche mese perché riprendano a farsi del male sul palco, nell’attesa un veloce ripasso di una carriera controcorrente.

Bonus Track – Nostalgia
2008, da “Fallo! / Nostalgia 10″

Cominciamo da qui, dalla collaborazione tra Il Teatro Degli Orrori e gli Zu, sperimentale e catartica con un arrangiamento rumorista e visionario che vedeva Luca Mai al sax baritono, Massimo Pupillo al basso, Jacopo Battaglia alla batteria in un incontro di voci e anime di grande impatto.

10. – Carrarmatorock!
2007, da “Dell’Impero Delle Tenebre”

 Il primo album “Dell’Impero Delle Tenebre” con il suo “Carrarmatorock!” sarcastico e diretto esempio del rock sound trascinante e pungente ideato da Pierpaolo Capovilla, Gionata Mirai, Giulio Ragno Favero e Francesco Valente in quel 2007 ma attuale ancora oggi … “C’è la guerra ma è tutto ok” e “La prossima volta lo giuro mi faccio prete”.

9. – Vivere e Morire a Treviso
2012, da “Il Mondo Nuovo”

Il terzo disco sperimentale e audace con titolo ispirato a Aldous Huxley, un concept che parlava d’immigrazione e di amicizia, di soldati e viaggi della disperazione con collaborazioni importanti (Caparezza, Appino, Aucan) e in chiusura c’era “Vivere e Morire a Treviso” storia di sobria e ordinaria  povertà sotto un cielo di stelle.

8. – Disinteressati e Indifferenti
2015, da “Il Teatro degli Orrori”

Sono accadute tante cose ma non è successo niente” … Il Teatro Degli Orrori versione graffiante e martellante, con sorprendenti ganci melodici tra riff veloci e quella capacità di descrivere la pancia del paese con spirito critico e parole al vetriolo che sembrano scritte oggi. Parola d’ordine: nutrire l’avvoltoio.

7. – Skopje
2012, da “Il Mondo Nuovo”

“Il Mondo Nuovo” era un disco di umori e di viaggi, di varia umanità come già detto e tra i brani più feroci e imprevedibili c’era “Skopje” con una sezione ritmica incredibile, potente e allucinata per raccontare i lavoratori che dalla Macedonia del Nord arrivavano a Marghera in cerca di un futuro.

6. – Maria Maddalena
2007, “Dell’Impero Delle Tenebre”

Torniamo ancora a quel primo disco con la maledetta “Maria Maddalena” piccola opera rock dal sapore teatrale intensa e distorta, spettrale e sperimentale che con i suoi otto minuti più venti di ostinato, malcelato quasi silenzio mostrava l’altro lato de Il Teatro Degli Orrori, quello meno immediato e esplosivo, ma sempre incisivo e tagliente.

5. – Gli Stati Uniti D’Africa
2012, da “Il Mondo Nuovo”

Guardava oltre ogni confine “Il Mondo Nuovo”, “Gli Stati Uniti D’Africa” parlava di colonialismo e responsabilità tra storia e utopia con un sound che si apriva a contaminazioni inedite senza rinnegare la rabbiosa anima rock che è la base fondante di un brano coraggioso e affascinante.

4. – Lavorare Stanca
2015, da “Il Teatro degli Orrori”

Un Paese che non cambia mai … che non cambia perché non vuole cambiare quello che descrivevano nove anni fa e certo potrebbe piovere ma basta anche solo l’elenco delle tante anomalie economiche, politiche, sociali di “Lavorare Stanca” a far capire che no, non siamo progrediti molto nonostante il tempo, nonostante la tecnologia.

3. – A Sangue Freddo
2009, da “A Sangue Freddo”

Al poeta nigeriano Ken Saro-Wiwa era dedicato tutto  il terzo album “A Sangue Freddo” e questo brano ne raccontava la storia con rabbiosa partecipazione in tre incisivi minuti di pura furia per dimostrare ancora una volta che il rock quando si vuole sa unire forma e contenuto con risultati eccelsi.

2. – La Canzone Di Tom
2007, da “Dell’Impero Delle Tenebre”

Sempre da quel primo album “La Canzone Di Tom” e non poteva certo mancare, unica per magnetismo e passione, accorata lettera d’addio a un amico fragile che racchiudeva molte delle scellerate anime de Il Teatro Degli Orrori in cinque minuti da brividi.

1. – Direzioni Diverse
2009, da “A Sangue Freddo”

Forse il vero testamento de Il Teatro Degli Orrori, questa intensa cavalcata che brilla per sincerità si è giocata il posto d’onore con “Due” (e lo meriterebbero entrambe) ma alla fine l’ha spuntata per quella voglia d’immaginare un mondo diverso che emerge da testo e musica oggi come allora.