Tempo di scelte definitive in casa Silverbacks, dublinesi che ormai giunti al terzo album  hanno capito molte cose su se stessi come band e esseri umani. Non li spaventa più definirsi indie rock, cosa che il chitarrista Kilian O’Kelly ha fatto con una certa fierezza di recente, orgoglioso di un disco che li rappresenta ancor più che in passato.

Credit: Róisín Murphy O’Sullivan

Curiosamente “Easy Being A Winner” che arriva quattro anni dopo l’esordio “FAD” e a due da “Archive Material” è il meno etichettabile tra quelli finora pubblicati, pur rimanendo ampiamente entro i confini di quell’indie rock che i Silverbacks hanno abbracciato con entusiasmo negli undici brani registrati con  Daniel Fox (Gilla Band).

Un nuovo membro si è unito a Daniel O’Kelly, Kilian O’Kelly, Emma Hanlon, Peadar Kearney  e Gary Wickham, si tratta di Paul Leamy al basso. Solo uno dei tanti cambiamenti che hanno accompagnato la nascita di “Easy Being A Winner”.  “Selling Shovels”, “Something I Know” e “Spinning Jenny” conservano ancora echi post punk nelle chitarre e nel cantato, ma il mood è decisamente più melodico.

Si sente chiaramente  nelle armonie sbarazzine di “Giving Away An Inch Of”, della solare “Look At All You’ve Done”, di una malinconica “Hideaway” con gli archi di Aoise Dempsey.  Nostalgia e grinta si alternano in “Flex 95″, la rabbiosa e dinamica “No Rivers Around Here” è stata scritta da Daniel O’Kelly dopo essersi trasferito a Parigi (Emma Hanlon e Kilian O’Kelly invece si sono spostati a Drogheda un’ora a nord di Dublino).

Potrebbe essere l’album della maturità questo per i Silverbacks e lo confermano l’incedere sicuro della deliziosa “Billion Star Night Light”, la riflessiva “Songs About Divide” e la title track, piccolo e trionfante inno che dà il titolo al disco in cui questi ragazzi irlandesi ammettono candidamente, dopo sette anni trascorsi insieme, che le loro vite stanno finalmente andando come dovrebbero e “Easy Being A Winner” è il loro modo di celebrare.