Ancora una volta deary, fortissimamente deary.

Il duo londinese torna con un nuovo EP che si dimostra ancora più convincente ed entusiasmante di quello precedente. Ben Easton e Rebecca ‘Dottie’ Cockram sono in stato di grazia e tutto quello che producono è veramente oro musicale. La loro sapienza musicale li porta a brillare tanto in territori eterei e sognanti quanto in situazioni sonore più cariche e fisiche. Pensiamo a “The Moth”, che continuo a collegare agli Scorn, con questo magistrale taglio ballabile e un sound che riempie ogni spazio. Una vera e propria esplosione sonora che emerge dalla foschia che ci circonda. Ma poi ecco “Aurelia”, cha da il titolo all’EP, così leggiadra e vaporosa, ma mai completamente impalpabile. La parte sognante per eccellenza comunque c’è, e spetta a “Where Are You?”, vero e proprio incanto etereo, forse il momento più suggestivo e cristallino in un EP che, ripetiamo, lavora bene sulla varietà del ritmo, per non lasciarci mai alla deriva nel mondo dream-pop.

“The Drift” infatti ci richiama gli Slowdive, ma la batteria di Simon Scott (si, quel Simon Scott, certo) è realmente potente e forte, mentre la voce di Dottie si libra nell’aria, a me pare quasi di sentire dei Fleetwood Mac trasognati che nel finale si lasciano completamente andare, mentre soffia forte un vento sonoro irresistibile e poi ecco “Dream of Me” e il suo battito trip-hop. Altro momento altissimo è “Selene”, che disegna equilibri portentosi tra synth e strati di chitarre, mentre la band trova la melodia perfetta, sporgendosi verso zone più shoegaze, senza perdere nulla e dico assolutamente nulla in termini di grazia assoluta.

Al momento una delle band più suggestive non solo di casa Sonic Cathedral, ma proprio del movimento dream-pop attuale.

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