I Thus Love nascono come trio, così li abbiamo conosciuti in occasione del loro debutto “Memorial” (2022) che aveva visto Echo Mars (voce e chitarra), Lu Racine (batteria) e Nathaniel van Osdol (basso) proporsi come interessante band emergente del post punk americano. Originari di Brattleboro, città del Vermont, i tre avevano fatto della filosofia DIY un vero stile di vita, vivendo sotto le stesso tetto e costruendo un vero e proprio studio di registrazione nel rustico appartamento di Echo nel bosco di Putney.

Poco prima dell’inizio delle registarzioni di “All pleasure” Nathaniel van Osdol ha lasciato la band e con l’innesto di Ally Juleen (nuova bassista) e Shane Blank (chitarra, tastiere) i Thus Love sono ora il quartetto che potremo vedere anche in Italia a Marzo (non potrete dire che non ve l’avevamo detto, ricordiamoci i Nirvana al Bloom di Mezzago nel Novembre 1991 e a quei pochi che ci andarono…).

Credit: Bandcamp

Se “Memorial” aveva colpito per la drammaticità dei testi e i riferimenti a band come gli Smiths, questo secondo album segna una innegabile e allo stesso tempo sottile trasformazione che non dipende solamente dal cambio di formazione (“All Pleasure”, la title track, è l’ultimo e quindi unico brano scritto dai quattro) ma da una maturazione inevitabile.
I tour prima negli US e successivamente in Europa (festival e supporto ai Dry Cleaning) hanno smussato i suoni dell’esordio senza però influire sulla capacità di Echo e Co. di scrivere brani dall’alta componente melodica supportata da chitarre sempre taglienti ma che in alcuni brani lasciano largo spazio al cantato con la camaleontica voce di Mars capace di adattarsi alle più diverse atmosfere.

Il brano che più sorprende è “Face to Face”, voce e piano che ci accarezzano in una ballata malinconica che commuove e tocca le nostre corde più delicate, non ho potuto fare a meno di andare ad ascoltare “The Two Of Us” dei Suede per scoprire quale dei due brani fa più male al cuore…
Gli Artict Monkeys di Alex Turner versione crooner risuonano in “Birthday Song” e la già citata “All Pleasure”,

I brani registrati in presa diretta in un bosco del Vermont (perdonateci la visione bucolica ma l’effetto non è male) trasmettono immediatezza, le chitarre arrivano a noi senza filtri, ruvide, distorte quel che basta.
Il basso di Ally introduce “Bread for Blood” e chi si immaginerebbe una sorprendente chitarra dai riff funky irrompere sbarazzina ? Ci mettiamo pure il ritmo spensierato di Get Stable”?
Ebbene si, con i Thus Love possiamo anche muovere a ritmo il nostro corpicino infreddolito dai primi freddi autunnali.

Le due note di chitarra prolungate e distorte che scivolano sul giro di basso alla Kim Deal con il cantato slacker/straziato di Echo firmano “Lost In Transaltion” brano tetro e oscuro che precede l’altrettanto cupa “Show Me Patience”, un piccolo omaggio al Robert Smith di “Close To Me”.
L’isteria finale di “House On A Hill” è facilmente mitigata dalla splendida “Losing A Friend” dal ritmo trascinante, soave, sereno, pacifico…

“All Pleasure” potrebbe finire nella speciali classifiche di fine anno come uno dei migliori album del 2024. Non credo passerà inosservato.
Su un fatto però sono sicuro: “On The Floor”, il pezzo che apre questo disco, è un capolavoro.
Come il sentore di fritto ama soggiornare per giorni nel nostro incolpevole abbigliamento, i tre minuti e cinquanta secondi di questo brano verranno assorbiti da ogni cellula del nostro corpo ma non basterà un po’ di profumo o dell’aria fresca per liberarcene.

Do you believe in Love?” domanda Echo Mars in ” Birthday Song”.
La risposta è scontata, immaginabile, prevedibile e semplice: “Yes we do! But we believe in Thus Love too!”