I Cloth sono un duo di stanza a Glasgow composto dai fratelli Rachel e Paul Swinton.
Il gruppo scozzese ha realizzato finora un paio di album, “Cloth” (2019) e “Secret Measure” (2023), pubblicato dalla Rock Action Records dei Mogwai.
Il loro cammino prosegue ora con il nuovo singolo “Polaroid”, accompagnato da un video diretto dagli stessi Cloth.
Rachel spiega:
Sapevamo di volerci spingere al di fuori della nostra zona di comfort e di voler scrivere un brano veloce e in levare, che sarebbe stato fantastico da suonare dal vivo. “Polaroid” ha un ritmo forte e trainante e un arrangiamento d’archi di Owen Pallett. Non abbiamo mai avuto archi nella nostra musica prima d’ora, quindi questa è stata una vera novità per noi. Ero un po’ nervoso all’idea, perché credo che l’aggiunta di archi a volte possa andare in due direzioni: possono suonare benissimo o possono sovrastare le sfumature di tutto ciò che accade sotto. Ricordo ancora di aver ascoltato l’arrangiamento di Owen per la prima volta e di essermi girato verso Paul con il sorriso più grande stampato in faccia: l’avevano assolutamente azzeccata. “Polaroid” è molto diversa da tutto ciò che abbiamo fatto prima, ma credo che sia una delle canzoni più emozionanti che abbiamo realizzato.
E Paul aggiunge:
Dal punto di vista del testo, la canzone tratta della graduale perdita di un’amicizia che un tempo ardeva molto intensamente. Credo che molte persone possano immedesimarsi nella sensazione particolare e silenziosamente devastante di sentirsi isolati da una persona con cui un tempo si condivideva così tanto. Questa preoccupazione per la perdita – di amicizie, di persone care, di relazioni – è una cosa così universale e qualcosa in cui mi sono trovata sicuramente impantanata mentre scrivevo. Posso rintracciarla in gran parte del disco.
Il pezzo, prodotto da Ali Chant (Perfume Genius, PJ Harvey, Yard Act), intriga perché, partendo da una solida base indie-rock, aggiunge preziosi arrangiamenti di archi che aggiungono emotività e qualità al suono della band di stanza a Glasgow.
