Franco Battiato è stato un inventore e uno scopritore di mondi fantastici, le sue canzoni sono state, spesso, il mezzo di trasporto con cui raggiungerli, oltre che un modo, assolutamente efficace, intelligente ed accattivante, per mettere in evidenza e deridere tutte le sciocche divisioni che si creano e si sono creati, di volta in volta, gli esseri umani, nel corso della storia, per giustificare la loro assurda e folle sete di potere e di ricchezza. Siamo tutti, egualmente, appartenenti all’Oriente e all’Occidente, non esistono barriere o confini, muri o divieti che possano impedirci di partire, di conoscere e di scoprire, di crescere e di viaggiare.
Siamo Italiani, Greci, Arabi, Cinesi, apparteniamo tanto a questa Terra, quanto alle profondità della galassia, a Venere ed a stelle e pianeti che ci sono ancora sconosciuti e, quindi, siamo immortali, non possiamo né invecchiare, né morire, come, appunto, non possono né invecchiare, né morire, le opere di Franco Battiato, testimonianza concreta di quale potenza e quale bellezza si celino nei deboli e fragili corpi umani.
L’opera “Padre, fammi partire! (a tribute to Franco Battiato)” assemblata da Canti Magnetici, è un omaggio a questa nutriente e pacifica forza, alla sua capacità di liberare e tenere assieme le persone, nonché di renderle migliori, aiutandole a superare quelle tensioni meschine che, sovente, ci spingono verso l’orrore della violenza, dell’odio e del razzismo. Vengono celebrate le canzoni più sperimentali ed avanguardiste dell’autore siciliano, quelle che evadono dai normali canoni del tipico brano cantautoriale italiano e si espandono verso le molteplici dimensioni del cosmo, verso i suoi angoli nascosti, verso le sue verità primordiali, verso l’elemento divino che percepiamo nelle leggi naturali, fisiche, biologiche, chimiche e matematiche.
Lasciamo, allora, che questa musica, che i suoi sentimenti, le sue idee e i suoi campi elettro-magnetici, ci attraversino e ci lascino il sapore ed il ricordo delle ere remote e di quelle future, oltre che di tutti i luoghi, le voci, le vite e le energie con le quali non abbiamo mai interagito sinora. Tutto ciò si trasforma in effetti sonori, in tocchi di pianoforte, in echi elettronici, in riverberi melodici, in interferenze rumorose che rapiscono gli ascoltatori, li incitano a lasciare la sicurezza della propria dimora familiare e a mettersi in discussione, perché noi non siamo stati creati ciechi, ma il nostro compito è quello di liberarci dall’inferno dell’ignoranza ed uscire fuori a rimirare le stelle.
Questo è il più grande lascito, musicale, poetico, umano, cantautoriale, letterario e sperimentale di Franco Battiato, la sua luminosa benedizione laica; una benedizione che è rivolta a tutti noi e che risuona, veemente, di generazione in generazione, incurante delle aberrazioni disumane prodotte dalle singole parti politiche, economiche, militari, nazionali o religiose che pretendono di imporre la loro egoistica visione dell’esistenza e governare, in maniera dispotica, i propri simili e l’intero universo.