Credit: Ikka Mirabelli

Uscito a ottobre per Nigiri / Sony Music, “11 Case”, è il terzo LP dei Rovere ed esce dopo oltre due anni e mezzo dal precedente, “Dalla Terra A Marte”.

La band bolognese ha iniziato a lavorarci parecchio tempo fa, ma poi le canzoni si sono trasformate strada facendo.

Gli emiliani spiegano:

Il tempo passa, cambia tutto, neanche te ne accorgi. Poi di colpo ti volti e lo noti. Cambiano i luoghi, le persone, le sensazioni. Ti ritrovi poi a cercare di analizzare come sia successo e cosa trovarci di positivo e di negativo. Ma spesso rispondersi è quasi impossibile.

I brani raccontano appunto della vita quotidiana con i suoi dettagli, guardando con un po’ di paura sia verso il passato che verso il futuro.

Fondamentalmente e volutamente pop, i Rovere ci mostrano immediatamente i loro toni dolci-amari già nel singolo “Chisenefrega”, che apre il disco, semplice, ma fresco e dal ritornello accattivante.

Deliziosamente pop anche la ballata “11 Case”, title-track del disco, graziata anche dalla presenza degli archi e del piano e piena di emotività.

“K.O.”, che vede la presenza di Divi, cantante dei Ministri, ha un piglio decisamente più rock e utilizza synth e percussioni elettroniche, prima di esplodere nel coro come una sorta di liberazione emo piena di energia.

Anche l’altro singolo “Stupido Classico”, scritto con synth e chitarre, seppur malinconico, riesce a entrare subito in mente con il suo coro catchy, mentre in “Forse Sì Forse No” le voci del frontman Nelson Venceslai e di Svegliaginevra, sono le protagoniste e aggiungono potenza all’emotività del brano.

Un disco divertente e poppy che riflette sul passare del tempo: un ascolto gradevole e spensierato.

Ricordiamo inoltre che domani – martedì 17 dicembre – i Rovere suoneranno all’Estragon Club di Bologna per l’ultima data del loro tour di questo 2024.

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