Ancora una volta una bella sorpresa dall’underground tricolore, un nuovo disco dei Cosmetic, “Nomoretato”, e ancora una volta una forte immagine mentale sonora non convenzionale, libera come l’aria e sciolta come i sogni colorati. La band romagnola professante un pop con svariate e variegate psichedelie radiofoniche da sempre il senso di “insegna luminosa” che fa intermittenza multicolore proiettandosi su traiettorie soniche capaci di stimolare il brio che si ha dentro, una formazione che sembra eternamente giocare tra sofficezze e identità  stratificate, per questo sembra musica ““ la loro ““ che non invecchia mai conservando una identità  artistica lucidissima.

Dodici tracce in analogico che vedono la produzione artistica di Claudio Cavallaro (Granturismo), un pop dalle definizioni importanti e leggere, dove anche indie e riflessi noise trovano la loro piccola quadratura fisica, ma anche dove atmosfere “vintage” Nelle mani giuste, “Continuum”, “Rocapina”, fanno capolino immerse tra cembali, Farfisa, tasti sognanti e respiri elettrici 70s, in poche parole una “variazione sul tema” che i Cosmetic introducono nel loro essere arte, e tutto porta alla fine a riempire di bello un disco molto atteso.

Un passo importante per la band, un ulteriore grado immaginifico sonoro che – specie nella ballata filo-beatnik “Stanza del figlio” e nelle esplosioni tenere prog che grassettano “Bordonero” ““ vive i suoi punti caldi, le sue brillanti traiettorie senza bordi.