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Ascoltare gli Architecture in Helsinki è un’esperienza ludica, proprio come andare al luna park da bambini. Ti bastano le luci colorate, l’odore di mandorle glassate, l’appiccicoso zucchero filato e i popcorn. E le montagne russe, magari sgangherate e nemmeno troppo alte, ma a te che sei piccolo ti sembrano un’enormità . Ci sali sopra e ti vengono le vertigini, e alla prima innocua discesa ti sale lo stomaco in gola che, unito al brivido della velocità  ti mette in quello stato quasi catatonico diviso esattamente a metà  tra terrore e euforia. Poi cresci, e quella enormità  ti sembra una sciocchezza, allo zucchero filato preferisci una birra, e quel brivido viene soppiantato da qualcosa di più grande. Se proprio vuoi le montagne russe, sarà  meglio che ti cerchi un parco divertimenti ultima generazione, dove ogni anno che passa le attrazioni diventano sempre più rocambolesche, maestose e terrificanti. Ascoltare “Places like this” è proprio come andare in quel vecchio luna park quando sei adulto: tutto ti sembra così piccolo e quasi insignificante. In questi solchi ci si diverte proprio raramente, se si eccettua la mirabolante “heart it races”, e qualche episodio come la prima traccia, la noia la fa da padrona e stenti ad arrivare alla fine del disco. Si, sembrerà  strano, ma la manipolazione della materia pop tanto cara al collettivo australiano questa volta si fa mestiere, e non basta certo quel pizzico di funk-rock che fa capolino di tanto in tanto, quasi come fosse un prezzo dovuto alla coolness del momento, a risollevare le sorti di un disco piatto e in taluni momenti irritante. Ogni tanto, mentre sprofondi nel baratro c’è il colpo che risolleva la tua attenzione (Like It Ar Not), ma alla fine quello che resta è un pugno di mosche. E le mosche, si sa, non fanno altro che rompere il cazzo. Insomma, per il momento fine del giro, siamo troppo grandi per divertirci con queste canzoni stanche e dal fiato corto. Se volete un consiglio però, andateveli ad ascoltare dal vivo, perchè nonostante tutto, su un palco sanno di sicuro come farvi venire il capogiro e quel sorriso fanciullesco di felicità  ebete che tanto vi manca.

Cover Album
Band Site
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Place Like This [ Polyvinyl – 2007 ] – BUY HERE
Similar Artist: The Shins, Clap Your Hands Say Yeah, I’m From Barcelona
Rating:
1. Red Turned White
2. Heart It Races
3. Hold Music
4. Feather in a Baseball Cap
5. Underwater
6. Like It or Not
7. Debbie
8. Lazy (Lazy)
9. Nothing’s Wrong
10. Same Old Innocence