Capita che, al culmine della noia, butti un occhio ai suggerimenti di YouTube, eviti quello che conosci già , scansi quello che hai sentito nominare al punto da azzerarti la curiosità  e apri quello che “uh, bella copertina”. Speri di farti un regalo e ti ritrovi con la sensazione di essere stato truffato. (Mai fidarsi della copertina.) “The Wild Youth” faceva parte di questa categoria, ma senza truffa. (A volte, fidarsi della copertina.)

Una vecchia foto d’infanzia ripescata da uno scatolone, come fu anche per “His Young Heart”, l’EP uscito quattro mesi prima. Due nani con la faccia dipinta, uno con la smorfia da cattivo e l’altra con l’espressione imprecisa di chi non ha avuto il tempo di mettersi in posa ““ pensandoci, potrebbe essere la definizione di Elena Tonra.

“Home”, “Medicine”, “Youth”, “Love”. Più che una tracklist sembra la ricetta per la vita, cantata con una malinconia autunnale che, non si sa come, rigenera. è “Youth” quella che riesce a spiccare tra le altre, quella che quando comincia ai concerti zittisce tutti, from the perfect start to the finish line. A tre quarti dell’EP si rivela essere la traccia-simbolo del gruppo: un fondo animalesco espresso con delicatezza, esattamente come i baffi da felino disegnati col polpastrello.

Anche a cinque anni di distanza, i Daughter hanno una credibilità , una personalità  e una riconoscibilità  rare nella grande pappa musicale dell’indie-qualcosa a volte indistinguibile. è il risultato del comunicare esattamente ciò che si è, del pensare e trasferire in musica senza camuffare nè sovraccaricare nulla per nessun motivo. è il trasparente che stravince sull’opaco.
In “Home”, Elena Tonra cantava “I think I should be a little more confident in myself, in my skin” e noi siamo strafelici che sia riuscita nell’intento.

Daughter ““ “The Wild Youth EP”
Data di pubblicazione:
2 Ottobre 2011
Tracce: 4
Etichetta: Communion
Produttori: Ian Grimble

Tracklist:

1. Home
2. Medicine
3. Youth
4. Love

Ascolta per intero “Nevermind”: