Nella canicola più assurda che il XXI secolo ricordi,l’ultimo parto musicale dei Von Bondies rappresenta il classico gavettone d’acqua fresca (più che fredda) che non t’aspetti, con tutti i brividini compiaciuti a seguire e i sorrisini storditi di circostanza.
In questi lunghi pomeriggi di paranoie a 360 ° si avvertiva il bisogno di una distorsione, di un sussulto nell’amenità cittadina permeata dalle assenze generalizzate, dalla carenza di feste e soprattutto di uno schizzo vitale che facesse sembrare i pomeriggi diversi dagli spots del Grand Marnier di yuppiestica memoria.
Ed eccoci qua allora, ad alternare pompate del condizionatore ad ascolti massicci di rock con il pelo (stirato?) sullo stomaco, a volte tagliente altre piacione come ahimè è consuetudine nel mercato musicale globale,al guinzaglio delle vendite e delle pettinature,piuttosto che alla ricerca di un valore aggiunto che sia un minimo catchy.
Certo che è proprio borderline la storia del quartetto di Detroit: sempre capitanata da quella faccia da schiaffi di Jason Stollsteimer,iniziata con i vestiti giusti da fulgide promesse dell’ indiebaraccone a stelle e strisce a cavallo del nuovo millennio,e capitombolata fino al 2009, tra cambi di formazioni traumatici, lunghi silenzi e contratti stracciati e rabberciati alla bell’e e meglio.
In mezzo c’è passato davvero il mondo intero.
Senza iperboli di sorta.
Un curriculum il loro che parla di sincerità , di passione,di attitudine ed attenzione alle origini del rock and roll più scintillante e selvaggio.
Una hit mondiale, “C’mon C’mon” presa, violentata, centrifugata ed infilata in qualsiasi toppa dove la chiave fosse il dollaro sonante.
E poi il crack.
Ma non quello a cristalli, o perlomeno non del tutto.
E 5 anni dopo quel loro “Pawn Shoppe Heart” che arrestò il moto del pianeta indie e lo teletrasportò in una galassia geneticamente modificata per un secondo netto di lucidità ,mi riscopro seduto davanti al computer con il loro 4 ° lavoro (se si considera anche la raccolta “Raw and Rare”) da classificare,da interiorizzare,pensando all’ ironico dualismo tra ascesa e caduta,tra l’avere tutto a portata di mano ed il perderlo senza sorta di continuità o geometrie.
“Love,Hate And Then There’s You” non è indenne da questo dualismo e va subito detto e sottolineato.
è un disco a fasi alternate,che fluttua algidamente tra alti e bassi,strappandoti alla monotonia estiva a tratti,ma senza riuscire a prenderti per le palle e a fare di te un vero maschio mediterraneo.
Che il cambio di produzione ora a carico della premiata ditta Walker & Parker (Black Rebel Motorcycle Club) sia indirizzato verso un differente cammino di evoluzione artistica?
Magari una rincorsa alle ribalte del passato a tutti i costi?
Nebbie da dissipare amici!
Nebbie da dissipare!
Certo è che “Love,Hate And Then There’s You” riesce a piazzare qualche buon cazzotto qua e là , infilando pezzi canterini e con un bel drive come “Pale Bride”,”21st Birthday”,”The Chancer” e “Accidents Will Happen”, istantanee di puro rock istintivo. Ma non convince del tutto quando il tentativo è quello di svoltare verso immaginari più patinati e melodici.
“This Is Our Perfect Crime” e “Only To Haunt You” a mio parere restano semplici e prescindibili derive pseudo emo, se mi passate la bestemmia, così come”Shut Your Mouth” graffia per i primi 15 secondi di vita per poi scomparire nei meandri della memoria come un 2 al Superenalotto!!! Nulla di più.
I veri Von Bondies,una volta hooligans delle tradizioni sixties e garage, fanno capolino però alla distanza, in due episodi (guarda caso i miei favoriti) assolutamente di pregio: “She’s Dead To Me” e “I Don’t Wanna”. Canzoncine strepitose con la pompa inside e buone per sgommare in centro con la macchina di mamma e papà .
Come si può rimanere indifferenti a cotanta marea montante di vibrazioni ormonali e cattivi propositi?
Nel complesso dunque “Love,Hate And Then There’s You” è un lavoro discreto, che sta nella media sgomitando, senza riuscire a spiccare mai il balzo decisivo in maniera organica ed originale,nonostante alcune chicche ne impreziosiscano la tracklist.
Io, dal canto mio, me ne scappo a Berlino dimenticando tutto”…”…Loro compresi.
- MySpace
- BUY HERE
2. Shut Your Mouth
3. Pale Bride
4. Only To Haunt You
5. 21st Birthday
6. She’s Dead To Me
7. The Chancer
8. Blame Game
9. I Don’t Wanna
10. Accidents Will Happen
11. Earthquake
12. Modern Saints