Con il passare delle ore la ‘vacanza romana’ di Morrissey sta assumendo sempre più i connotati di una telenovela.
Come riportato dal nipote Sam Esty Rayner, testimone della scena, lunedì sera nella centralissima Via Del Corso Morrissey sarebbe stato trattenuto con maniere poco civile per circa 35 minuti da alcuni poliziotti intenti a svolgere un semplice controllo di documenti.
La disavventura ha generato su facebook un pesante sfogo dell’artista e la conseguente cancellazione dell’intero tour italiano dell’artista britannico. A farne le spese, a quanto pare, anche il concerto a scopo benefico a Macerata annunciato solo pochi giorni fa.
Ora però arriva la risposta della polizia capitolina.
Secondo quanto riportato da Repubblica, in edicola oggi, la Questura di Roma avrebbe rilasciato una dichiarazione nella quale viene descritta una versione dei fatti molto diversa da quella riportata da Morrissey e dal nipote portavoce.
Il cantante e il giovane fotografo, che era alla guida della Cinquecento, sarebbero stati infatti fermati da agenti anti-terrorismo per guida ad alta velocità contromano su Via Del Corso, strada che soprattutto in quell’ora era piena di turisti e passanti. La normale contravvezione e la richiesta, da parte dei poliziotti, di presentare dei documenti d’identità avrebbero scatenato la reazione e successivo sfogo sui social del ex-leader degli Smiths.
Inoltre si speicifica, a differenza da quanto dichiarato dall’artista e riportato da stampa di mezzo mondo, che il poliziotto autore del fermo non ha mai impugnato la pistola e ha rilasciato zio e nipote dopo averne constatato su google le generalità e aver combinato loro la normale contravvenzione.
Sempre secondo l’articolo ora Morrissey rischia una denuncia per diffamazione.
Se vi siete appassionati alla storia qui l’articolo di Repubblica uscito in edicola oggi:
Moz VS Polizia RomaCredit Foto: Raph_PH [CC BY 2.0], via Wikimedia Commons