Attiviamo il radar e scandagliamo in profondità un universo musicale sommerso. Ogni settimana vi racconteremo una band o un artista “‘nascosto’ che secondo noi merita il vostro ascolto. Noi mettiamo gli strumenti, voi orecchie e voglia di scoperta, che l’esplorazione abbia inizio (e mai una fine)”…
Iniziamo a fare la conoscenza dei Gingerlys nel 2014, con un EP pubblicato dalla Shelflife Records. La band inizia quando, nel 2012, il chitarrista Matt Richards inizia a lavorare su dei demo, in quel di Long Island, NY, che poi il resto della band (Maria Garnica, Colin O’Neill, Kevin Doxsey, Brian Alvarez) andrà a meglio definire, per arrivare a lavorare su quello che appunto sarà il loro biglietto da visita. Un paio di pezzi su Bandcamp e poi, appunto, ecco che si fa avanti la Shelflife.
Le coordinate del loro sound viaggiano su orme segnate da band come Brittle Stars, The Pains at Being Pure at Heart e Velocity Girl, quindi un guitar-pop molto movimentato e rumoroso, con la dolce voce di Maria che emerge, spesso “in duetto” con il suono della tastiera, proprio da lei suonata. “Jumprope” ne è ottimo esempio:
In un brano come “Summer Cramps” invece, pur restando quelli gli elementi, il ritmo sale vertiginosamente e le chitarre viaggiano sostenute, mentre l’aria viene completamente saturata:
Le restanti due tracce dell’Ep confermano la bontà della proposta, con “Set You Off” che si fa più avvolgente e quasi morbida, mentre “Better Hearts” è ancora un gioiellino pop, sostenuto dalla tastiera e da deliziosi saliscendi ritmici. Il sound quindi si conferma zuccheroso a dovere ma capace anche di essere corposo e sonico, come i dettami del C86 insegnano. A inizio 2016 l’EP viene pubblicato anche per il mercato giapponese con l’aggiunta di un paio di nuovi brani, ovvero l’elegante e gentile “Afterglow” e la magnifica “Corduroy Star” che si ammanta il piglio jangle-pop di dream-pop.
Passano gli anni. La pagina Facebook della band è sempre attiva e riporta una marea di concerti tutti in terra americana, ma per il momento non ci sono uscite discografiche, poi ecco la bella notizia. Il 17 novembre, via Topshelf, uscirà l’album omonimo, anticipato dal brano “Turtledoves”, capace di richiamare tanto i primi Pains, quanto la vivacità di una band come i Sundays e le squisitezza pop degli Alvvays: una specie di dream-pop-rock che conquista all’istante. Ottimo antipasto per un disco che aspettiamo davvero con trepidazione.