Il quarto disco de I Melt esce per l’ottima La Tempesta Records, label di proprietà dei Tre Allegri Ragazzi Morti che di solito promuove artisti di un certo livello. Tuttavia non possiamo dire lo stesso del terzetto vicentino, la cui ultima fatica in studio, risalente al 2002, era stato prodotto dal veterano Giorgio Canali. Le giuste conoscenze insomma non sono tutto, serve anche essere capaci di produrre arte di una certa sostanza. Non me ne vogliano i Melt ma il loro pop alternativo raramente colpisce nel segno.
“Anidride” ha un languido ritornello davvero odioso (meglio le strofe graffiate da bei riff neri), mentre “La Bella Bambina” e “il Varano di Komodo” (Stai seduto comodo comodo, come un Varano di Komodo non è il massimo della poesia”…credo che anche che ‘komodo’ non si pronunci come ‘comodo’) ne sfoggiano altri più energici ma ugualmente fastidiosi.
“Filo Interdentale”, che unisce ruggine rock e irresistibile tenerezza, invece appare più credibile, così come la ballad da stadio che chiude l’album cioè “Il Cielo Sopra Francoforte” (un titolo che evidentemente è una storpiatura de “Il Cielo Sopra Berlino”), il cui testo però appare sempre un po’ ingenuo e poco interessante.
I Melt suonano certamente bene, però, ci spiace, per scrivere belle canzoni serve altro.
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2. La Bella Bambina
3. Il Nostro Cuore A Pezzi
4. Raccontami Il Tuo Inverno
5. Filo Interdentale
6. Non Mordo Più
7. Varano Di Komodo
8. Conforme Al Tempo E Idoneo All’Uso
9. Silenzio / Assenso
10. Ferragosto
11. Tornerò
12. L’Ultima Stella Sopra Francoforte