….poi ti trovi in mano un dischetto simpatico come questo e mandi tutti a quel paese: il governo, Calcutta, la trap, piove troppo, c’è troppo caldo, il campionato è finito e chi più ne ha ne metta.
Abbiamo ancora un bel bisogno di dischi così, che non aggiungeranno nulla di nuovo, certo, ma che sono genuinamente guitar-pop, schiettamente melodici, puramente devoti a Byrds, tanto quanto a R.E.M e Teenage Fanclub (Norman Blake ha curato il master del disco!!). In una vita in cui le certezze sono sempre meno, beh, sapere che esistono ancora coretti da madare a memoria è uno di quei punti fermi che riempiono le giornate di noi appassionati di musica (capisco perfettamente che, ad esempio, per qualcuno un punto fermo potrebbe essere giusto la lettura della Gazzetta alla mattina al bar, ci mancherebbe altro).
Sta di fatto che qui abbiamo il power-pop, abbiamo i brani più sporchi e anche quelli (“Clear The Air”, che bella canzone!) che dimostrano maturità e capacità di gestire anche i ritmi più moderati, con sorprendente padronanza delle chitarre.
Si, lo so, è tutta roba che abbiamo già sentito. Eppure io non mi stanco mai. Che posso dirvi?