Dall’8 al 10 Giugno si è svolto, come da diversi anni a questa parte, il Best Kept Secret Festival, nella suggestiva location del parco Beekse Bergen ad Hilvarenbeek, immerso nel verde e per una tre giorni miti e soleggiati ( tanta roba, viste le previsioni) Olandese.
Ottima l’organizzazione, la pulizia. l’acustica e il timetable dei concerti, che ha riservato pochissimi casi di clash.
Venerdì 8 giugno
The Districts – buona la proposta musicale, meno la presenza scenica
Future Islands – Samuel T. Herring porta sul palco sofferenze d’amore, strazianti mimiche e un gesticolare ai limiti del ridicolo . L’offerta musicale, in verità poco variegata, passa in secondo piano.
… And You Will Know Us By the Trail of Dead – martellanti, chiassosi, giovanili nonostante la carriera ultra ventennale.
All Them Witches – accenti postpunk con venuture à la Black Angels. Si guadagnano la pagnotta.
Deerhunter – Accattivanti, vibranti, a tratti onirici. “Desire Lines” è uno dei pezzi migliori degli ultimi anni di rock.
Arctic Monkeys – Delusione. Alex Turner è e resta un talento, la voce migliora anno dopo anno e pure la padronanza del palco. Ma il nuovo album non fa mai scattare il giusto groove, e pure i cavalli di battaglia sembrano al rallenty. La gente, pian piano, abbandona nonostante l’imminente gran finale
The Comet is Coming – Batteria, sax e synth lanciati nello spazio. Incalzanti e coinvolgenti. Da tenere assolutamente d’occhio.
Sabato 9 giugno
Angus & Julia Stone – Magnetici e delicati, buon mood per inizio giornata
Johan – un’onesta oretta di rock (molto) melodico
Wolf Alice – Ellie Rowsell e soci riattivano i nervi, finora troppo rilassati, degli astanti con la loro energia sporca seppur lineare
Slowdive – Probabilmente uno dei migliori act di tutta la rassegna. Un viaggio in volo ad occhi chiusi.
The Kills – Grintosi e seducenti, as usual
Warpaint – un roadshow womenpower che in parecchi si sarebbero evitati volentieri
The National – Monumentali
Four Tet – Probabilmente è anche un interessante artista. Ma vado a dormire.
Domenica 10 giugno
Khruangbin – Chill out mode : ON . Una sveglia così è da mariachi del groove.
Vagabon – una buona voce per una proposta musicale abbastanza piatta
Rodriguez – Ormai , più che un musicista, è un feticcio
Ty Segall and The Freedom Band – famosi per la loro iperproduttività , provano seriamente a buttare giù il loro stage
Preoccupations – performance di sostanza
Mogwai – Se Ty Segall aveva provato a buttare giù lo stage 2 a colpi di pogo qualche ora prima, i Mogwai smantellano le fondamenta del festival tutto. Esperienza live come sempre totalmente appagante.
LCD Soundsystem – Un live perfetto, per chiudere i giochi con “chiasso di classe”