Sul loro sito ufficiale, sotto la voce About (che servirebbe teoricamente a svelare al mondo intero chi sono questi tre ventenni del Tennessee) si trova invece una lista di cose per cui i componenti del gruppo vanno pazzi, tra le quali: togliersi la maglietta, andare in moto veramente ma veramente veloce, l’erba, o defecare con la porta aperta. Che il chitarrista e cantante sia Jonas Stein, ovvero ex membro dei Be Your Own Pet, è l’unica altra informazione che troverete a riguardo del gruppo (un po’ imposta dalla casa discografica?). Tuttavia questo basta ed avanza già  come dichiarazione d’intenti dei Turbo Fruits, ovvero divertimento prima di tutto, suonato forte e veloce .

Senza la bellissima maestrina Jemina Pearl, a cui doveva fare riferimento Stein nel suo gruppo precedente, le redini di questo progetto sono tutte in mano sua per cui via libera alle tematiche che più lo interessano, come ragazze e droghe per esempio. Oltre alle ragazze presenti in tutte le canzoni, viene più volte citato infatti l’amore per la marijuana, da cui derivano la spensieratezza, l’irriverenza e quella sensazione che i ragazzi non si prendano mai troppo sul serio. In questo rock-che-rolla poi, le influenze dei ’60 e dei ’70 sono varie e mai copiate a carta carbone, piuttosto reinterpretate e ridipinte di una vernice punk-hardcore che aggiunge un tocco ‘moderno’ e aiuta a creare un sound proprio della band. Una dimostrazione potrebbe essere “Trouble!” dove sembra di sentire i Creedance Cleerwater Revival suonati a velocità  tripla con un tocco rockabilly. Oppure i Ramones di “Baby I Love You” contagiati e intervallati da sterzate punk-garage nel singolo “Naked with You”. Ci sono poi pezzi dove il ritmo, senza calare, prende un po’ di respiro lasciando spazio alla melodia come nella traccia, dal titolo superbo, “Mama’s Mad Cos I Fried My Brain”, una prova di qualità  colma d’ironia.

Verso la fine di “Echo Kid” c’è anche spazio per una ballata retrò direttamente dai 50′ nonostante le chitarre alla QOTSA del solo finale, “Stupid Heart” , che tira fuori la vena romantica del frontman. Insomma, un disco che gode di ottimi richiami vintage, reinterpretati con energia punk e garage-rock dei tempi nostri. E nonostante a primo impatto dia l’impressione d’essere musica esclusivamente a scopo ludico/ricreativo, sotto sotto, ben nascoste, si riescono comunque a scorgere delle grandi ambizioni.

Cover Album

Echo Kid
[ Fat Possum – 2010 ]
Similar Artist: Japanese Motors, Jay Reatard, BYOP
Rating:
1. Want Some Mo
2. Naked With You
3. Trouble!
4. Mama’s Mad Cos I Fried My Brain
5. On the Road
6. Hold me
7. Get Up and Get Down (Tonite)
8. Sadie
9. Broadzilla
10. My Stupid Heart
11. Lotta Lotta Ladies
12. Dear Moses