C’è una band che piຠdi ogni altra ha rappresentato l’idea di musica alternativa nell’ultima decade a modestissimo parere del sottoscritto. Nel caso specifico si tratta degli Aereogramme, quartetto scozzese in attivitá fino al 2007, anno del suo scioglimento dopo una serie di lavori di livello qualitativo notevole. Perchè non abbiano mai ricevuto la giusta attenzione era, è e sará sempre un mistero. Combinando le oscillazioni cicliche tra quiete e rumore dei Mogwai con le sensibilitá melodiche tipiche dei Belle & Sebastian (entrambi i gruppi erano compagni di etichetta alla Chemikal Underground), la formazione di Glasgow sfornava splendidi brani in continuo divenire dove le esplosioni urlanti del cantante e leader Craig B assumevano un notevole potere catartico. Tuttavia a tanta qualitá non sono mai seguite notorietá ed esposizioni mediatiche, decretando lentamente la morte del gruppo. A distanza di tre anni due quarti degli Aereogramme (Craig B ed il chitarrista Ian Cook) ci riprovano con un nuovo progetto, The Unwinding Hours per l’appunto, nel tentativo di smuovere nuovamente le coscienze degli indieboys oramai assopitesi su fenomeni dell’ultima ora ed improbabili gruppetti one-hit-wonders.
Rispetto al passato il duo britannico ha levigato gli impeti violenti, curando maggiormente l’architettura sonora che ora risulta piຠcoesa nelle sue parti costituenti ma perdendo quella complessitá strutturale donata dalla splendida stratificazione sonora. Infatti ora assistiamo ad una graduale costruzione della tensione piuttosto che essere travolti dai sussulti improvvisi, esemplificato in maniera ottimale dall’epica “Knut” e dalla conclusiva “The Final Hour”. Quella malinconia che impregnava le atmosfere musicali dei lavori targati Aereogramme diventa ora evidente, sfruttando egregiamente i testi emotivi di Craig B per un connubio stilistico che certamente non lascia indifferenti (l’inquietudine di “Child” è da brividi). In alcuni frangenti fanno capolino striature rumoreggianti quasi a movimentare l’apparente calma regnante su diverse tracce: la coda sporcata di noise di “There Are Worse Things Than Being Alone” è puro piacere per i sensi, mentre le esplosioni controllate nelle melodie poppeggianti di “Peaceful Liquid Shell” dimostrano ancora una volta la capacitá di esprimere concetti mai banali e fini a se stessi.
Nati dalle ceneri di un gruppo di culto, gli Unwinding Hours prendono le distanze in maniera parziale dalle loro origini, virando verso territori musicali concettualmente meno complicati e piຠimmediati per cercare maggiore fortuna. Ci riusciranno questa volta?
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2. Tightrope
3. Little One
4. There Are Worse Things Than Being Alone
5. Solstice
6. Peaceful Liquid Shell
7. Child
8. Traces
9. Annie Jane
10. The Final Hour