La Rune Grammofon è garanzia di qualità . D’altronde se nel suo roster ci sono i Moha!, i Motorpsycho e negli anni ha sfornato almeno una mezza dozzina di capolavori, uno parte orgogliosamente prevenuto e sa già  che, male che va, porterà  a spasso la sua mente per un’oretta e non si sarà  pentito del tempo trascorso.
I Fire! non mi smentiscono e, mentre solitario accarezzo i miei preconcetti prima di riporli nell’attesa di nuove occasioni, la band svedese mi schiude la mente al suono di una musica informe (quindi perfetta!) a metà  tra una psichedelia dall’attitudine drone e un jazz sporco e lacero di sanguinose derive ipnotiche. La composizione del quartetto tradisce un’impostazione classicamente moderna (sassofoni assortiti, contrabbasso, chitarre, percussioni, elettroniche, sregolatezza) ma non tragga in inganno il ricorso a mezzi dalla storia familiare: il convivio di suoni generato nei tre quarti d’ora di “You Liked Me Five Minutes Ago” è un impianto ostico ma sublime nel suo incedere ingenuo tra frammenti di krautrock, reminiscenze dei Can e geometrie che rivendicano uno spazio tra brani che, al contrario, fanno finta che esse non esistano proseguendo dritti per la propria strada.

I Fire! Sono un supergruppo. Anche qui: non imbrogli il fatto che ci siano pezzi sparsi del colpevolmente sottovalutato Peter Brötzmann’s Chicago Tentet, dei The Thing, Tape o dello Sten Sandell Trio. Sarà  per la presenza di Mats Gustafsson (epica la sua collaborazione con Jim O’Rourke e Thurstoon Moore) o per il sax baritono che squarcia lo spazio tra basso e batteria su “If I Took Your Hand” ma l’album in questione non passa inosservato e i quasi 20 minuti di “But Sometimes I Am” (su cui troneggia la splendida voce di Mariam Wallentin) dimostrano come si possa approcciare la psichedelia dal jazz (ok, l’hanno fatto qualche anno fa i Soft Machine ma era ora che qualcuno rinverdisse le fila) senza per questo perdere un’oncia del carattere e dell’ispirazione.

E’ una progressione spontanea, genuina che manovra le tessiture del sax di Gustafsson il quale fa quasi fatica a contenere la sua proverbiale aggressività  quando non è, invece, dinanzi ad uno splendido Fender Rhodes dal suono acido, tellurico, vibrante che sembra domarlo convertendolo ad un suono passionale, dinamico.

Un’opera gigantesca nell’intenzione che ha l’enorme merito di rimanere coerente pur variando in continuazione stile e attitudine. Sorprende come la versatilità  dei Fire! sia conseguenza di un certo focus intellettuale che non impedisce loro di spostare i propri limiti filtrando gli sforzi attraverso il gusto e poco altro. Mentre la drammaticità  quasi teatrale dei suoni sintetizza al meglio la foga e la sublime dirompenza creativa.

You Liked Me Five Minutes Ago
[ Rune Grammofon – 2009 ]
Similar Artist: Can, Soft Machine, Magma
Rating:
1. If I Took Your Hand…
2. But Sometimes I Am
3. Can I Hold You For A Minute?
4. You Liked Me Five Minutes Ago