Originari di Athens, Georgia, la citta dei R.E.M., i Mothers si sono trasferiti ora a Philadephia, una delle città che negli ultimi anni ha dato più soddisfazioni al movimento indie-rock a stelle e strisce.
Dopo il bellissimo debutto “When You Walk A Long Distance You Are Tired”, uscito un paio di anni fa, la scorsa settimana è uscito il loro sophomore, realizzato questa volta da Anti- Records.
Registrato ai Sargent Recorders di Los Angeles, il disco è stato prodotto e mixato dal notissimo John Congleton (St. Vincent, Sleater-Kinney, John Grant).
Se con il loro esordio eravamo abituati a toni gentili e a una strumentazione piuttosto minimale e comunque tranquilla, qui le cose cambiano perchè in questo nuovo lavoro il gruppo capitanato da Kristine Leschper ha provato a variare le sue traiettorie, almeno in parte.
Se l’inizio con “Beauty Routine”, dove troviamo un drumming sempre molto presente e deciso, puo’ ricordare qualcosa del loro LP precedente, già dalla lunghissima e successiva “Pink” possiamo trovare novità importanti e convincenti: la velocità elevata, una certa urgenza nella strumentazione e soprattutto l’accoppiata vincente batteria ““ basso, cortesia di Matthew Anderegg e Chris Goggans sono tutti elementi che portano sapori inediti per i Mothers. Sempre adrenalinica e intensa la prima, più leggero e dal passo felpato il secondo, insieme alla rumorosa chitarra di Drew Kirby, portano un’energia alquanto inaspettata al secondo pezzo di “Render Another Ugly Method”.
Proseguiamo e “Baptist Trauma” ci porta su territori industrial e ancora una volta rimaniamo sorpresi dalla poderosa incisività del drumming cupo di Anderegg.
La delicatezza di “Mutual Agreement” e soprattutto della lunghissima “Mother And Wife” – quasi otto minuti dal sapore folk-rock – ha sicuramente un impatto positivo sull’ascoltatore, ma è “Wealth Center / Risk Capital” a stupirci maggiormente: dopo un inizio elegante e denso, appare pure uno spoken-word alquanto inaspettato, ma che non sembra comunque essere fuori posto.
Un album ricco e variegato, “Render Another Ugly Method”, non è un disco che si digerisce al primo ascolto, ma, pur senza mai perdere la gentilezza dei vocals della Leschper, ci mostra tanti e sconosciuti volti dei Mothers. Un passo brillante e molto interessante per questi ragazzi statunitensi.