Qualcuno ha anche coniato il termine ‘blog friendly sound’. Certo creare appositamente un genere musicale è quanto meno esagerato, ma sarebbe comunque poco leale non attribuire ai music-blog il merito di rappresentare la nuova frontiera (chissà quanto duratura”…) dell’influenza musicale. Clap Your Hands, Say Yeah!, Sufjan Stevens, Arcade Fire e ultimi gli Artict Monkeys sono solo i casi più eclatanti di band che senza l’appassionato passa parola scatenato via web non avrebbero impiegato pochi mesi ad imporsi come novità imperdibili del nostro tempo.
Veleggiano senza indugi verso simile sorte anche gli americani Tape “‘N Tapes. I presupposti ci sono tutti se si considera, che i quattro di Minneapolis prima di diventare, sul finire dello scorso anno, una delle band più chiacchierate tra i bloggers d’oltre oceano altro non erano che l’ennesima giovane band giunta al sudato debutto discografico via minuscola etichetta indipendente. Ad oggi invece “The Loon” è considerato da molti un autentico gioiello indie, tanto che la Ibid Records è stata costretta a successive ristampe mentre la ben pù corrazzata XL Recordings si è assicurata, sbaragliando la forte concorrenza, i diritti per la massiva distribuzione europea (prevista per quest’estate).
Non è difficile comprendere l’interesse scatenatosi intorno a questi ragazzi cresciuti a pane e Pixies, il loro debutto raccoglie, non senza piacevoli intuizioni, parte dei migliori spunti sonori l’attuale scena indie è stata capace di proporre. Furbescamente accattivanti, le dodici tracce di “The Loon” tirano in ballo senza troppi indugi l’art-rock schizofrenico dei Wolf Parade, influenze tex-mex in salsa elettrica (pensate ai Calexico, smaltita l’aria malinconica da perenni borderline, intenti a suonare la colonna sonora del nuovo film della coppia Tarantino–Rodriguez), spunti country-blues da somministrare ad esigenti palati indie. In questo particolare caso il pensiero vola alla recente generazione britannica così ben rappresentata da realtà del calibro di Zutons, Coral, Sons & Daughters, si gioca a citare Doors, Johnny Cash, The Birthday Party senza assolutamente dimenticare alcune leggi fondamentali dell’indie-rock : velocità d’esecuzione e melodie killer. Accantonando discorsi legati all’originalità della musica proposta, va comunque dato atto ai Tapes “‘N Tapes di aver realizzato un debutto godibile e per nulla scontato, condizione necessaria e sufficiente, al momento, per tributare ai quattro ragazzi le dovute attenzioni.