La modernità mi svuota. I ritmi frenetici mi divorano dal di dentro fino a che questo tunnel non arriva a riempirsi di eco fino all’orlo. Blood On The Tracks. Il sangue è il nostro. I binari di chi vi pare (anche dello stato se volete). Aleggia qualcosa sopra di noi? Qualcosa di trasparente? Si. Un velo d’aria sporcato dalle micro infiltrazioni di indifferenza che imperversano da nord.
Spengo il cervello/accendo le casse. Andy Cabic è il riferimento. Lui, con quella voce d’angelo che può anche sussurrarvi “merda” ma tanto voi capirete sempre “splendore”. Noah Georgeson e Devendra Banhart alle chitarre, Guy Blakeslee conosciuto come Entrance (vi prego gente aiutate quest’uomo, acquistate i suoi dischi, non vedete come è magro?!? Deve mangiare!”…i suoi dischi”…”Wandering Stranger” soprattutto”…vale la pena”…credetemi) alle percussioni. Altra gente meno “risonante”, ma altrettanto capace di far innamorare, ai violini, ai violoncelli, al mandolino, alle tastiere. E’ questa la mia line-up ideale per la musica folk del nuovo millennio? Si, magari a ruoli alternati di volta in volta. E il disco che si dice del disco? Del disco si dice un gran bene fratelli. Pace, fratelli. Pace amore e Jack Daniels, fratelli e sorelle. Nel disco ci sono i Beatles e c’è quella polvere americana che facilmente si può immaginare vicino a un vecchio barbuto, dormiente, che riposa su una sedia a dondolo di legno chiaro e intrappolato dentro una salopette sdrucita. Tutto nei pressi di quegli stati americani più sprofondati nell’immobilità del tempo.
“…Intanto continuano a uscire gli orsetti dalle casse audio. Pieno di orsetti che escono in maniera disordinata. Animaletti fucsia. Gommosi ai frutti di bosco e dalle facce allegre. “Red Lantern Girls”: minuto cinque circa. Un assolo distorto e l’atmosfera celebrativa funerea mi convincono definitivamente. Sussurri e melodie che hanno già fatto di Devendra Banhart (lead singer nella conclusiva “Down In El Rio”) un mito e che qui diventano molto più malinconiche e dilatate. Tutto più intellettuale e meno fanciullesco. La maturità del Folk. Questo non me lo sarei mai aspettato. C’è il rischio che possa piacermi troppo?