Gli artisti svedesi forse ci vogliono prendere in giro, cercando di convincerci che alle loro latitudini il sole brilla tutto il giorno e che la primavera dura dodici mesi l’anno. Oppure, come scrissi su queste pagine , il loro inverno è talmente freddo e duraturo che hanno bisogno di inneggiare all’estate per sopravvivere senza inabissarsi nella depressione. Un aspetto, questo, confermato anche da Parker Lewis, one man band che prende il nome da una trasmissione televisiva che non riscosse il successo sperato.
L’EP in questione è stato registrato appositamente per due date italiane che l’artista ha condiviso con i Man Avec Les Lunettes, e nei tre brani inclusi presenta un luminoso e rassicurante indiepop che si rifà alla leggerezza di Jens Lekman e a tutto quel filone di pop melodico e artigianale che deve molto a Bacarach e affini. Tutto davvero piacevole anche se non proprio originalissimo, soprattutto in un periodo in cui da quelle parti dell’Europa proposte di questo genere vengono fuori come i funghi.
Un Ep di tre brani non può delineare un quadro esauriente della musica di un artista, ma può rappresentare un primo assaggio di quello che potrà essere un album vero e proprio. Le basi ci sono tutte:ottime melodie, suoni artigianali ma non troppo e atmosfere scanzonate e agrodolci che aiutano a tirare su il morale. Ora non resta che aspettare e vedere cosa combinerà con il primo disco, tra l’altro già in cantiere. Magari, nel bel mezzo dell’inverno saremo noi i primi ad aver bisogno di Parker Lewis e delle sue melodie lucenti per spazzar via un po’ di buia depressione cosmica. E con il freddo che fa oggi inizio ad essere già impaziente.