Achtung. Spazio rassegna “Costume e Società “. Fate bollire tutto a una temperatura di centottantagradicentigradi e poi vedrete che lo strato superficiale delle cose andrà  via come una patina di burro scivolosa. Questo non c’entra niente col costume, nè tanto meno con la società , ma non si fa mai male a voler levare lo strato superficiale. La pelle per esempio. Se state ascoltando anche voi questo disco, adesso avrete sotto l’epidèrmide una marea di folletti garage. Tutti incappucciati. Tutti pronti a menare su quelle fender scorticate. Tutti fermi però. Immobili come statue. Tutti incazzati neri, che si domandano dov’è finita la cara e sana rock attitude che tanto li ha fatti pestare a sangue su quelle vene pulsanti. Tutti in pausa pranzo. Stand-by.

Non ti sarai mica convertito anche tu al jazz o alla melodia pura, adesso? Neanche per il cazzo, signor folletto con la Fender, però qui si parla di un progetto piuttosto interessante e se mi fa uscire anche solo per un attimo dalla routine della band col “The” davanti al nome e dall’artista folk-animista che vede un senso anche in Laura Pausini beh”…drizzo le antenne. Solitario Bit è un progetto di Fabio Perugia, uno tra i fondatori dei (o si dovrebbe dire “di”?) Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo. Dopo aver lavorato un bel po’ sotto la copertura felina ecco che si decide a uscire allo scoperto e innaffiare l’aria con un bel po’ di Jazz, contaminazioni elettroniche (tutto molto soft e raffinato), melodie calde e precise e una velatura progressive che però non sfocia mai nella ripetizione o nella noia.

Prodotto dalla Mexicat Records (etichetta nata proprio per volere dei “gatti” al fine di promuovere e portare avanti senza troppe scadenze fisse i progetti più interessanti) questo disco è un distaccamento rilassante dalla realtà . Una sorta di pillola chill-out acustica, strumentale, che vi rallenta i battiti prima di ripartire alla grande con una progressione più veloce. Album dalle molteplici atmosfere e dalle mille “voglie” sonore: nastri in reverse, voglia di classicità , Jazz da scantinato Newyorkese invaso dal fumo e post rock senza appesantimenti. Forse una voce o un maggiore uso d’elettronica non avrebbe guastato e anzi, la produzione sarebbe risultata ancora più coinvolgente. In free download direttamente dal sito “del gatto” ecco servito un buon viatico per differenziare un menù ricco sempre delle stesse portate musicali. Con buona pace dei folletti garage che dovranno aspettare almeno una quarantina di minuti.