I Wilco, nati dalle ceneri della band che ha ‘inventato’ l’alt-country, gli Uncle Tupelo, in questo nuovo album tornano decisamente alle loro radici. Tornano è forse eccessivo, giacchè sebbene evidenziata da più parti, personalmente, tutta questa vena sperimentale negli album precedenti io non l’ho mai percepita fino in fondo.
Un ritorno alle origini comunque. “Sky Blue Sky, in uscita per la Nonesuch il 15 maggio, è un album sobrio, compatto e senza sbavature.

Prima traccia, “Either Way”, dalla bellissima melodia, è forse un po’ troppo sottotono per aprire un album. Si parte un po’ in sordina insomma ma poi arriva “Impossible Germany”, il pezzo più strutturato dell’intero disco, oltre che il più orecchiabile, e subito torna alla mente la splendida “Jesus, Etc.” di “Yankee Hotel Foxtrot” anche se qui gli assoli di chitarra di Nels Cline raggiungono nuove vette.
Alcuni brani come “Please Be Patient with Me” completamente acustici, sinceramente non aggiungono niente di nuovo mentre Hate It Here sfoggia sorprendentemente un mood e una voce blues trascinanti e chitarre vibranti e distorte che straziano il cuore.

Una maggiore consapevolezza e profondità  si ritrova anche nei testi: “Sky Blue Sky” che dà  il titolo all’album è una languida ballata country, in cui la desolazione permea ogni cosa e anche un semplice cielo azzurro può ridare speranza With the sky blue sky, this rotten time, Wouldn’t seem so bad to me now.
“On and On and On”, ultima traccia del disco, ha un testo decisamente malinconico e intimista: one day we’ll disappear together in a dream however short or long our lives are going to be.

Bellissima e delicata è un tappeto di chitarra sul quale si distende la voce desolata di Jeff Tweedy, impreziosita, a sorpresa da un assolo chitarristico, quasi progressive che si chiude senza preavviso con un crescendo incalzante di batteria.

Insomma, Tweedy e la sua band, giunti al loro sesto album in studio, hanno raggiunto la maturità  artistica e non devono più dimostrare niente a nessuno. Hanno realizzato un album dal quale traspare la loro vera natura, senza sovrastrutture o artifici sperimentali. Bellissimo e semplice. Da ascoltare, dategli retta: Nothing more important Than to know someone’s listening Now I know you’ll be listening.