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Questo non è il periodo migliore per parlare del disco in questione. Insomma l’estate è alle porte, l’aria si riempie di sapore, le giornate si allungano fino a tardi. Ci sarebbe voglia di qualcosa di leggero, fresco, qualcosa che tenda al pop più scanzonato. Sono d’accordo. Ma dinanzi alla bellezza tutto è permesso, anche consigliarvi il disco d’esordio di Marit Posch, in arte Damero. Originaria della Germania dell’Est, studia canto fin da piccola e vivendo nella patria dell’elettronica non può non rimanere affascinata da certe sonorità  sintetiche. Subito verrebbe da pensare a qualcosa di freddo e plastificato, ma negli ultimi anni l’elettronica è riuscita a diventare ‘umana’, trasportando in essa le mille sfaccettature di sensazioni e stati d’animo. Non fa eccezione questo album, intenso, notturno, pastoso ed elegante nell’incedere e nella scelta delle sonorità . Levigato ed accuratamente cesellato fino allo sfinimento per renderlo al di sopra di una media produzione da parte di Eillen Allen, genietto della scena elettronica mondiale prim’ancora che teutonica, ‘Happy in grey’ scivola tra le pieghe della notte nera e profonda, riempendo di significato e sfumature la parte più evocativa e meno battuta della giornata. Suoni di carillon moderni in apertura, una ninnananna tesa e dolce, in stile Mùm, con ‘Mope’ che indica la via all’ascolto. Luci arancioni scappano lontano sulla tangenziale nord, mentre la morbida ballata techno-pop di ‘Right-Wrong’ traccia traiettorie per pensieri ed ansie mai placate, che ringhiano e chiedono spazio. Musica tonda, vischiosa, eccitante, tremante sul ciglio delle suggestioni e delle infinite possibilità . Sono qui e altrove, sono me stesso e tutto il resto. Dove vado non ha importanza. Il viaggio è ciò che conta. E Damero è la mia compagna stanotte. Non solo elettronica ma anche chitarre elettriche, liquide ed ipnotiche come in ‘Gesten-Morgen’, perfetto esempio di connubio tra suonato vero e proprio e sintetizzatori; ma anche chitarre acustiche che s’incastrano vezzose nella crepuscolare ‘I made a home’ o come nella melodiosa ‘Sweet Thunderheads’. Più la si ascolta e più si cade in trance, rapiti da lente spire di fumo e classe cristallina. Non mancano momemti di techno più pronunciata (‘Things Gone’) laddove la morbida voce di Marit rende tutto naturale e trasognato, cosicchè ti ritrovi a ballare ad occhi chiusi pensando di essere avvolto da soffici nuvole bianche. In definitiva un disco di cantautorato elettronico, cantato con una voce di zucchero che sussura calma e suadente. E prim’ancora che sia finito ti ritrovi a guardare l’alba con ‘Passage to Silence’ che riverbera nello spazio intorno.

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Happy In Grey [ Bpitch Control – 2007 ] – BUY HERE
Similar Artist: Lali Puna, Mum, Apparat
Rating:
1. Mope
2. Right Wrong
3. Passage To Silence
4. 1-1+1-1+1=…=1/2
5. Okay Okay
6. Neck Warmth
7. Gesten Morgen
8. Capricorn Saltlick
9. Sweet Thenderheads
10. Things Gone
11. I Made A Home