Ci sono cose che proprio non si spiegano.
Me ne stò seduto in mezzo ad un odore di sapone caldo quasi devastante su una sbilenca sedia di plastica, di quelle da giardino, davanti a questa fila di oblò neri. Capitano Nemo in una lavanderia a gettone di Brooklyn. Un signor naufragio non c’è che dire, mentre la mia collezione di magliette nere frulla dentro un cestello di metallo.
Ma la cosa che non si spiega mentre ascolto ‘Faded Beauty Queens’ è su quei muri di formica-finto-legno, voglio dire qui e adesso quella cazzo di foto di un cerbiatto in mezzo alle montagne rocciose. Beh non è solo che non c’era altro modo per spiegare perchè ‘Faded Beauty Queen’ mi fà pensare ai cerbiatti, la faccenda molto più complessa è che certe canzoni dentro casa agonizzano, si fanno quasi opache, devi portarle un po’ in giro allora, fargli vedere un po di mondo, anche un po di strada di quella a finestrini spalancati magari finchè è stagione.
‘Let’s Bottle Bohemia’ precedente lavoro dei dublinesi The Thrills quasi mi aveva annoiato al primo passaggio. Poi ci siamo fatti qualche giro assieme, e un po’ tempo dopo devo dirlo, si è dimostrato un gran bel disco.
Ecco ‘Teenager’ non và molto più lontano. Puo anche essere che certe intuizioni che hanno fatto lo stile della band comincino a segnare un po il passo. Ma fate così, portatelo in giro questo disco, vedrete che nelle canzoni di Conor Deasy c’è ancora una sana dose di autenticità . C’è un modo artigianale, molto 70ies nel costruire le melodie e il cantato dove ancora una volta gli agili accompagnamenti alla chitarra di Daniel Ryan sono la struttura sobria ma portante delle loro canzoni.
L’ispirazione non sarà sempre al 110% ma i ragazzi conservano lo smalto senza vere cadute. Manca forse il brivido definitivo, ma tutto sommato anche quelli aiutano più al primo ascolto. Sulla distanza si apprezza la consistenza, e nella ricetta che sarà pure sempre quella della nonna ma forse proprio per questo funziona bene, questo ‘Teenager’ conferma quanto fatto di buono nella precedente discografia dei The Thrills.
Lasciandoci qua e là anche qualche perla, una su tutte seppellita giusto verso fine album, ‘Should’ve Known Better’ fioca ballata con pedal steel e tutto quanto.
Portatelo un po in giro questo ‘Teenager’, lo sapevo dall’inizio che non sarei riuscito a spiegarlo ma, certe canzoni finiranno nel posto giusto al momento giusto.
Ci sono cose che non si spiegano e basta.
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