Se ascoltando questo disco vi si incrociano gli occhi non preoccupatevi perchè è normale. Mi è sempre piaciuta la musica circolare. Questa produzione è concentrica e continuativa e ripetitiva e ossessiva e malata. Disco storto e celebrativo. Acido e sperimentale. I Phantom Family Halo sono una band che difficilmente vedrete il pomeriggio su TRL o ascolterete in radio. Psichedelia e malattia. Syd Barrett e incenso. Qui siamo piuttosto lontani dalla “forma canzone” classica. Lontani da quello che hanno costruito nel corso degli anni band votate a vita alla psichedelia come i Brian Jonestown Massacre o i Warlocks.

In “The Legend Of Black Six” è tutto fine a se stesso. Niente versi che portano a bridge o a chorus. Tutto si ripete e viene mischiato da rumori elettrici e idee sonore a volte anche fastidiose… per lo meno acide. Le radici sono quelle del krautrock e della musica progressive. Questo è un concept album senza concept, una sorta di demo registrato molto bene, dove sembra quasi di sentire la totale assenza di alcune fasi di missaggio finale. La cosa non è necessariamente negativa. Anzi. Vicino alla bassa fedeltà  ruvida di Entrance, “The Legend of Black Six” è la nostra proposta caleidoscopica della settimana.
Buon Galleggiamento.