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Il fatto è che l’altra sera nevicava. Sottile, lenta, incessante, bianca, timida, la neve scendeva giù a coriandoli. Non sono abituato alla neve. Al mare in tempesta d’inverno sì, ma la neve per me è solo quel po’ di zucchero a velo sul Vesuvio.
Addirittura dicono che gli Inuit abbiano 25 modi diversi per nominarla.
Insomma per un attimo mi sono fermato. Ingollavo aria gelida e luce arancione proveniente da uno stanco lampione. Dovevo immortalare quel momento. Fissarlo nella scatola cranica. Punto l’Ipod direttamente nelle mie orecchie, sto lì a decidere cosa sia meglio, gira e rigira, ma con i guanti non era facile muoversi con precisione. Sta di fatto che involontariamente l’incastro cosmico gettava il suo dardo nel microchip facendo partire il disco degli Ola Podrida.

Guardavo verso la lampadina in alto ed in controluce vedevo gli schizzi grigiastri scendere ed ero contento. Si, contento. A farmi compagnia c’era una voce in totale nemesi astrale con quell’ambiente ostile che sono le due di notte di un inutile giorno di gennaio. Corde vocali calde, pastose, in bilico tra esplosione e trasalimento sussurrato. Brooklyn come la caldaia che getta fuoco nelle nostre vene. Un abbraccio, una coperta di lana poggiata sulle spalle di chi si è addormentato sulla poltrona. Melodie centrate in pieno, sguardi nitidi, ma non le solite nenie folk. I Midlake hanno segnato il passo e David Wingo e compagni sono la perfetta prosecuzione di una linea partita dal Texas che continua a percorrere gioiosa i vari Stati americani.
Spesso si parte lenti, tre note nude per crescere, vestirsi, diventare grandi e fracassoni (‘Cindy’, gioiellino assoluto, un vortice stupefacentemente ipnotico), chitarre elettriche e bassi per convincere l’aria che stavolta dovrà  piegarsi nella grancassa e frullare veloce.

Wingo è un Pedro The Lion che compone dopo aver preso una valeriana, meno ansioso e dolorante in quel che fa, ma con la stessa carica emozionale di David Bazan. Fiocco dopo fiocco lo stupore per un album perfetto, il giusto bacio prima della catastrofe, rimane intatto e cresce. Nonno Young accennerebbe un timido sorriso ascoltando qualche passaggio che sarà  scivolato anche tra le sue dita. Trame folk-rock si inseguono tra amarcord ed intuizioni da terzo millennio per consolidare un genere che vede le nuove leve americane padrone assolute di un modo di sentire la musica unico e profondo.

Questo è un disco da proteggere con cura, lucente di una bellezza fragile e rara. Proprio come i fiocchi di neve. O come la cenere di un cassonetto in fiamme. Perchè certe notti invernali sono così sole che crederesti a tutto pur di strappare un mezzo sorriso all’oscurità .

Cover Album
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Ola Podrida [ Plug Research – 2007 ] – BUY HERE
Similar Artist:: Midlake, Pedro The Lion, Great Lake Swimmers, Neil Young
Rating:
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