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Pochi mesi fa ci aveva sedotto di brutto col live della Innerzone Orchestra, a maggio farà tremare le fondamenta del Palazzo dei Congressi di Roma con un live che già si annuncia spettacolare. Nel mezzo, il Signor Carl Craig licenzia queste “Sessions”, il modo più azzeccato per farci risalire il fomento per il concerto passato e l’attesa adrenalinica ( anfetaminica ) per la futura performance a Dissonanze. Le “Sessions” in questione raccolgono parecchio materiale della prima produzione craighiana, sia sotto vari pseudonimi ( Tres Demented, Paperclip People, 69, il progetto Rhythm Is Rhythm, condiviso con Derrick May ), sia nella veste di remixer di lusso. La sua storia è ben nota: giovane virgulto detroitiano al servizio dei maestri May e Juan Atkins tre lustri fa, pian piano Craig si trasforma in Dj e producer, sfornando, nei primi 90’s, clamorose hit techno spacca-dancefloor. Poi si crea la sua brava etichetta, la storica Planet E Communication, e subito dopo dà vita alla gia’ menzionata Innerzone Orchestra, che nel 1992 licenzia “Bug In The Bass Bin”, qui presente nella extend version di dieci e passa minuti. Il pezzo entra nella storia per essere uno dei primi prodotti in cui il jazz flirta con l’elettronica. Dopo qualche anno, saranno in molti a seguirne l’intuizione ( non a caso il disco esce su Mo’ Wax”… ). Tra remix per chiunque e Dj Set in ogni angolo del pianeta, Craig dà alle stampe pure “Landcruising” e “More Song About Food And Revulotionary Art”, opere costruite su una concezione maestosa e spaziale della techno che poco concede al sudore da pista. Nei due cd delle “Sessions” c’è tutto Carl Craig: afroamerica a go-go, deliri di synth techno primi anni 90’s, stomp house, spazi siderali ed ipnosi deep. Il primo cd spazia da cose piu’ recenti, tipo il rmx di “Like A Child” per Junior Boys, a inchini devoti verso i tropicalismi che furono ( “Angola” di Cesaria Evora rmx ), da classici del Nostro come ” Oscillator ” ai deliri techno di “Poor People Must Work” , a firma Rhythm & Sound. Il secondo disco spacca piu’ del primo, ed è un vero trip nei Novanta, a partire dai primi due pezzi firmati 69, proseguendo con l’eclettismo tribale degli X-Press2 e gli urli dei Tres Demented, per finire con il triplo Craig di “Futurelovetheme”, “Sandstorm” e “Bug In The Bass Bin” a chiudere il lotto. Se ascoltate musica elettronica o avete intenzioni di farlo, fate assolutamente vostri questi dischi. E iniziate a muovere il culo e a far viaggiare la mente. |
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