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Le terre bresciane ultimamente mi stupiscono un sacco. Ovviamente in positivo. E poi ci sono i Don Turbolento. Il disco omonimo uscito a gennaio 2008, è un piccolo capolavoro dell’electro-punk-funk italiano. Gruppi di riferimento sono sicuramente i Supersystem e Q And Not U, ma forse, in primis The Rapture: infatti è a loro che ci porta subito l’orecchio appena sentiamo brani come “Disappointed”, brano d’apertura del disco, in cui i due bresciani se la giocano tra synth e batteria (nessuna chitarra e nessun basso, come del resto in tutto l’album), in un crescendo di ritmo scandito da una voce tagliente. “I.D.W.H.Y. Guitar” prosegue sulla scia funkeggiante della precedente, aumentando il “tiro”, per andare ad introdurre il singolo “Jingo & Nina”, vero riempipista con un intro alla tastiera decisamente caratterizzante, da far invidia ai migliori lavori della DFA. Il bello dei Don Turbolento è che non scadono mai nel pezzo banale da canticchiare muovendo il piedino per terra, anzi, sanno fare buon uso della cassa dritta e sanno il fatto loro senza essere pretenziosi. Nemmeno quando si tratta di fare la cover di Iggy Pop “I Wanna Be Your Dog”, sottolineando come possono diventare seri, acidi e scuri quando vogliono, lasciando per un attimo le tendenze dance per sbarcare su sonorità più noise. Il disco, in realtà , non è così semplice da trovare, dato che hanno deciso di non distribuirlo nei negozi, ma di venderlo solamente ai concerti: un ulteriore invito per vederli dal vivo, dato che meritano parecchio. |
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