Spesso scomodati dalla critica internazionale come rappresentati di quel “New York Sound” che poi vuol dire tutto e niente, i The Walkmen ritornano con una nuova uscita discografica, la quarta per la precisione. Personalmente l’interesse nei confronti della formazione nordamericana era sorto col debutto “Everyone Who Pretended to Like Me Is Gone”, una carrellatta per certi versi magica di raffinate melodie ribollenti diversi stati d’animo. Dopo l’uscita dai circuiti indie con “Bows + Arrows” le cose iniziarono ad andare in discesa fino a raggiungere il minimo qualitativo con il mediocre “A Hundred Miles Off”. Immaginerete la diffidenza con cui mi sono avvicinato al nuovo lavoro del quintetto newyorchese e la successiva sorpresa nel constatare la rinascita artistica di una band considerata sul viale del tramonto.
Diciamolo subito senza troppi giri di parole: “You & Me” spacca di brutto, detronizzando anche l’eccellente debutto. Disseminato di tanti piccoli dettagli sonori che si concedono all’ascoltatore solamente dopo molteplici ascolti, il disco in questione è un continuo gorgogliare di emozioni pur mantenendo un forte taglio malinconico. Il cantato di Hamilton Leithauser s’incastra alla perfezione con il contesto musicale circostante, impreziosendo ulteriormente le tracce in scaletta con un’interpretazione ed un trasporto da brividi: la vetta emotiva è toccata con la splendida “In The New Year”, un crocevia di stati d’animo e frutto di un elegante artigianato sonoro. Certo il quintetto americano zigzaga tra i paletti dell’alternative con mestiere, piazzando ballate sognanti e romanticismi diffusi, senza tuttavia perdere quel tocco magicamente struggente che pervade le quattordici istantanee presenti.
Un piccolo grande capolavoro dal forte retrogusto evocativo, la resurrezione di un gruppo dato spacciato dai più, uno dei dieci dischi da acquistare per questo 2008: essere smentiti mai fu così piacevole.