I Wintersleep appartengono alla nuova ondata di gruppi provenienti dalla terra promessa dell ´indie rock, quel Canada che ha dato i natali a diversi gruppi che hanno raggiunto la fama internazionale, Arcade Fire in testa. In realtá la formazione originaria di Halifax è attiva sulla scena canadese da diversi anni, tagliando il traguardo della terza fatica discografica con “Welcome To The Night Sky”.
Vagamente reminescenti dei Broken Social Scene nelle traiettorie sonore (escludendo il cantato) ed allineandosi con un’estetica rock che si avvicina notevolemente a quella dei R.E.M., il gruppo nordamericano esplora orizzonti lievemente alternativi alla ricerca di un equilibrio tra accessibilità e qualità . Il risultato complessivo è un lavoro senza dubbio piacevole che dopo ripetuti ascolti non sembra sviluppare appieno il potenziale intravisto qui e lì: all’urgenza espressiva dell’ottima “Archeologists” ed all’interessante esperimento musicale a metà strada tra post-rock e rock dell’ottimamente intitolata “Miasmal Smoke & the Yellow Bellied Freaks” fanno da contraltare brani poco ispirati come “Astronaut” che potrebbe fare tranquillamente parte del repertorio dei Counting Crows. In alcuni frangenti emergono inclinazioni pop-rock a la Snow Patrol come in “Dead Letter & the Infinite Yes” mentre in altre occasioni si fanno notare piacevoli striature country-folk come in “Weighty Ghost”.
“Welcome To The Night Sky” è senza ombra di dubbio un disco capace di intrattenere l’ascoltatore (vedi: di facile esposizione radiofonica) e di piazzare a volte stoccate di buon livello ma alla lunga distanza patisce la mancanza di un pizzico di originalità compositiva.
2. Archaeologist
3. Dead Letters & The Infinite Yes
4. Weighty Ghost
5. Murderer
6. Search Party
7. Astronaut
8. Oblivion
9. Laser Beams
10. Miasmal Smoke & The Yellow Bellied Freaks